Il New York Times: “sanzioni alla Russia non funzionano, si stanno rivelando un boomerang per Europa e USA”

Il New York Times denuncia il non funzionamento delle sanzioni alla Russia: "sono un boomerang per USA ed Europa"
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In un articolo pubblicato ieri sul New York Times, il principale quotidiano americano dipinge il totale fallimento della strategia dell’occidente sulle sanzioni contro la Russia. Quando gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno deciso di ridurre gli acquisti di combustibili fossili dalla Russia per quest’anno, si legge nell’articolo, speravano che ciò avrebbe contribuito a rendere l’invasione russa dell’Ucraina così economicamente dolorosa per Mosca da indurre il presidente Vladimir Putin ad abbandonarla. Questa prospettiva, però, non si è verificata e al momento attuale è rimasta fantascienza: la Russia, al contrario, sta organizzando una guerra di lungo termine, con il fattore tempo dalla propria parte, per raggiungere i propri obiettivi in Ucraina.

Intanto però Cina e India, i paesi più popolosi del mondo che non hanno contrastato la Russia sfilandosi dalle sanzioni occidentali, si sono precipitati ad acquistare all’incirca lo stesso volume di petrolio russo che sarebbe andato in Occidente e i prezzi del petrolio sono così alti che la Russia sta guadagnando ancora di più dalle vendite rispetto a prima dell’inizio della guerra quattro mesi fa. E la sua valuta, il Rublo, si è enormemente rinforzato rispetto ad euro e dollaro grazie all’intuizione di Putin di imporre il pagamento in Rubli a tutti i Paesi che hanno disposto sanzioni bloccando l’utilizzo di valute estere.

I funzionari russi sorridono per quello che chiamano lo spettacolare fallimento del tentativo di intimidire Putin. E il dolore economico che il boicottaggio petrolifero doveva infliggere si sta riverberando non tanto a Mosca, ma sull’Occidente, in particolare negli Stati Uniti, dove i prezzi del petrolio alle stelle rappresentano una potente minaccia per il presidente Biden a meno della metà del suo mandato.

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