L’analisi del DNA di sette individui morti nel XIV secolo suggerisce che la peste nera potrebbe aver avuto origine nell’Eurasia centrale. La ricerca è pubblicata su Nature.
La peste nera, causata dal batterio Yersinia pestis, ha colpito l’Eurasia tra il 1346 e il 1353 d.C. e si stima che sia costata la vita fino al 60% della popolazione. Nonostante le ricerche approfondite che utilizzano documenti storici, DNA antico e genomica moderna, l’origine geografica della peste nera rimane incerta, con potenziali fonti suggerite che vanno dall’Eurasia occidentale all’Asia orientale.
Gli autori hanno tradotto e analizzato i dati d’archivio sopravvissuti sugli scavi e li hanno combinati con l’antica analisi del DNA di sette individui sepolti nei siti. Hanno trovato tracce del batterio della peste in tre dei campioni di DNA e suggeriscono che abbia avuto un ruolo nell’evento epidemico. Gli autori suggeriscono che i genomi di Y. pestis rappresentino un singolo ceppo e siano il più recente antenato comune di un evento di diversificazione comunemente associato alle origini della pandemia. Il confronto con gli attuali ceppi di Y. pestis nella regione indica che il ceppo antico aveva un’origine locale. Sulla base di dati storici e manufatti, comprese iscrizioni su lapidi e depositi di monete, gli autori propongono che la regione avesse diverse comunità che facevano affidamento sul commercio con le regioni dell’Eurasia. Suggeriscono che ciò potrebbe aver contribuito alla diffusione della malattia durante il XIV secolo.