La concomitanza di una straordinaria siccità invernale-primaverile, iniziata a novembre e tuttora in corso, e di un maggio 2022 precocemente estivo ha determinato “un’eccezionale carenza di neve” sui ghiacciai del Parco Nazionale Gran Paradiso “che pone i presupposti per gravose perdite di massa glaciale nell’estate 2022“: a lanciare l’allarme è l’Ente Parco, che nei giorni scorsi ha condotto misurazioni sul ghiacciaio del Grand Etrét di Valsavarenche, in Valle d’Aosta, e, in collaborazione con la Società meteorologica italiana, su quello del Ciardoney in Valle Soana, in Piemonte. Sul Grand Etrét, “l’accumulo di neve medio è risultato di 127 centimetri, valore più basso in assoluto della serie storica e inferiore di circa il 62% rispetto alla media del periodo 2000-2021 (331 centimetri),” si spiega in una nota.
La densità media della neve “è di 416 kg per metro cubo, inferiore di circa l’11% rispetto alla media (468 kg per metro cubo)“, così come l’equivalente in acqua del manto nevoso- 606 millimetri nell’insieme del ghiacciaio- “rappresenta un record negativo, pari a -62% della media 2000-2021 (1587 millimetri)“. Per l’ente Parco, “le misurazioni dell’accumulo nevoso non lasciano presagire nulla di buono per la salute del ghiacciaio nell’estate 2022“, anzi “viste le premesse primaverili il ghiacciaio rischia di perdere rapidamente le scarne ‘scorte’ di neve accumulate e di vedere pesantemente intaccato dalla fusione il suo capitale di ghiaccio“.
Situazione analoga sul ghiacciaio Ciardoney: “Con incredibile anticipo, parte del ghiacciaio potrebbe cominciare a ‘scoprirsi’ dalla neve invernale entro la metà di giugno, e anche in questo caso la situazione attuale lascia presagire imponenti perdite di massa glaciale durante l’estate, anche qualora le temperature non fossero particolarmente elevate“.