Samantha Cristoforetti “chiama” gli studenti: “vale la pena rischiare, la scienza è come un thriller infinito”

Collegamento in diretta dalla ISS tra AstroSamantha e Città della Scienza: studenti e docenti hanno potuto porre domande all'astronauta italiana
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Oggi l’astronauta Samantha Cristoforetti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si è collegata in diretta dalla Stazione spaziale internazionale (ISS) con Citta’ della Scienza a Napoli per rispondere alle domande di studenti e docenti riuniti per un evento sul futuro del settore aerospaziale, promosso da Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ESA e Fondazione Idis-Citta’ della Scienza.  

Cristoforetti è apparsa lusingata e un po’ sorpresa per essere stata definita da una studentessa come “una patriota, un idolo e un esempio da emulare”. “E’ sempre molto rischioso mettere delle persone su un piedistallo troppo alto“, ha detto l’astronauta sorridente. “Credo di aver fatto delle cose bene nella vita, ma allo stesso tempo sono un essere umano come tutti, piena di limiti e difetti. Credo sia importante rendersi conto, quando ammiriamo una persona, che ogni essere umano ha luci e ombre. Cerchiamo di apprendere dalle persone che ammiriamo quello che ci possono dare, ma senza pensare che siano degli idoli. Altrimenti si rischia di pensare che persone lontane, che sono in televisione o nei libri, siano persone perfette e questo magari ci porta a sottovalutare le persone che incontriamo veramente nella nostra vita, faccia a faccia, e dalle quali potremmo imparare moltissimo, perche’ magari sono delle persone eccezionali”.  

Tra i temi affrontati durante il collegamento, anche alcuni dei progetti piu’ avanzati del nostro settore aerospaziale e non solo, in tre panel dedicati rispettivamente alle opportunita’ di carriera nel settore aerospaziale, alla ricerca aerospaziale, e alla funzione educativa della stessa ricerca aerospaziale nelle scuole. Gli studenti presenti hanno posto all’astronauta domande di ogni genere, anche personali, come ad esempio il ruolo che hanno i rischi e la gestione della paura nella vita di un’astronauta. 

Credo che tutti quanti nella nostra mente facciamo anche inconsciamente delle valutazioni di rischio – ha risposto Cristoforetti – confrontiamo quelli che sono i rischi di quello che scegliamo di fare e quelli che sono i benefici e quello che in qualche modo fa anche parte della nostra identita’ e quindi non siamo disposti a mettere in discussione. Per me andare nello spazio e’ una parte fondamentale della mia identita’ e quindi non e’ qualcosa che sono disposta a mettere in discussione e quindi diciamo che quando faccio la valutazione del rischio probabilmente anche inconsciamente i benefici sono molto piu’ grandi di quanto puo’ essere il rischio”. 

AstroSamantha si e’ anche soffermata molto sul ruolo dell’uso nella didattica scientifica dei laboratori e delle applicazioni pratiche. L’astronauta ha ringraziato i maestri di strada per l’attivita’ educativa che svolgono con i ragazzi (“un lavoro che ammiro e apprezzo moltissimo“) e ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza dell’insegnamento della scienza tramite l’esperienza diretta, con le attivita’ di laboratorio. “Purtroppo a volte prendiamo le conoscenze scientifiche ormai assodate, le condensiamo in un libro e le diamo ai ragazzi e alle ragazze come delle nozioni da apprendere“, ha detto l’astronauta. “Secondo me, invece, sarebbe bello accompagnarli attraverso il percorso di scoperta che ha fatto l’umanita’ per arrivare a queste conoscenze. La scienza e’ un grande thriller: e’ emozionante anche andare a seguire di nuovo i percorsi che hanno portato a quella conoscenza. E poi non e’ mai finita: piu’ sappiamo e piu’ si aprono domande. Le possibilita’ di continuare questo grande thriller sono infinite”. 

Cristoforetti si e’ anche detta possibilista sullo sviluppo del turismo spaziale anche se ha chiarito che sono necessarie condizioni adeguate differenti da quelle sulla Stazione Spaziale Internazionale. “Venire sulla Stazione Spaziale e’ un po’ complicato, e’ un ambiente complesso dove siamo noi astronauti ad adattarci alla complessita’ dell’ambiente dove ci troviamo. Se si vuole sviluppare una piattaforma ottimizzata per viaggi di piacere, e’ ovvio che la deve costruire piu’ a misura dei viaggiatori”.  

Sollecitata dagli studenti, Cristoforetti ha risposto a quanti ritengono un inutile spreco l’avventura aerospaziale, indicando invece le enormi ricadute che l’aerospazio a portato alla vita sulla Terra, oltre al valore intrinseco dell’esplorazione spaziale e della sua spinta allo sviluppo dell’umanita’. 

Tra le domande piu’ curiose che sono state poste all’astronauta, una ha riguardato il ruolo delle piante nello spazio, utili per rigenerare l’aria, fornire cibo e conforto psicologico agli astronauti. “Preferirebbe ricevere in regalo una pianta da far crescere e poi mangiare come una lattuga o una bella pianta da fiore da ammirare come un’orchidea?“, ha domandato una studentessa. Come risposta, AstroSamantha ha ammesso di non avere il pollice verde (“mi servire innanzitutto una pianta che non ha bisogno di molte cure!“) e poi ha aggiunto: “e’ molto bello avere delle piante da ammirare, dunque non rinuncerei alla bellezza di un fiore per una lattuga. Pero’ forse lo farei per dei pomodori, che a me piacciono moltissimo“. Durante la chiacchierata con i ragazzi, Samantha Cristoforetti ha raccontato anche episodi curiosi della sua vita da astronauta, come quando al rientro dalla sua prima missione sulla ISS, subito dopo l’atterraggio, ha maneggiato il telefonino come se fosse stata ancora in assenza di gravita’, rischiando di farlo cadere per terra.  

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