Siccità: l’Emilia Romagna chiederà lo stato d’emergenza entro 24 ore, in Valle d’Aosta -50% per le portate dei corsi d’acqua

Siccità: "situazione inedita" in Emilia Romagna; si aggrava la situazione per l'approvvigionamento di acqua potabile in Valle d'Aosta
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Piogge e temporali stanno colpendo le regioni del Nord ora, ma servirebbero piogge costanti nel tempo per risollevare la grave situazione determinata dalla siccità che attanaglia le regioni settentrionali da mesi. Sebbene ogni goccia d’acqua che cade dal cielo sia benvenuta nella situazione attuale, il maltempo sta anche provocando danni tra Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige. 

L’Emilia Romagna chiederà lo stato di emergenza entro 24 ore 

Dopo aver dichiarato martedi’ scorso lo stato di crisi regionale, nelle prossime ore il Presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, firmera’ la richiesta dello stato di emergenza nazionale al Governo. “Un’emergenza inedita nelle proporzioni, sicuramente piu’ severa rispetto a quella gia’ vissuta nel 2017 per diversi territori dell’Emilia-Romagna. Stiamo affrontando le difficolta’ anche grazie agli interventi attuati negli ultimi anni e nessun territorio ha le ore contate per l’approvvigionamento idropotabile, nemmeno Ravenna e Ferrara”. Tuttavia “serve lo stato di emergenza nazionale, che chiederemo entro 24 ore, per mettere in atto immediatamente le azioni necessarie ad affrontare le criticita’, a partire da un maggiore rilascio dai grandi laghi a favore del Po, al momento il vero osservato speciale, insieme a progettualita’ di medio-lungo periodo da attuare in tempi celeri”. Lo ha detto Irene Priolo, assessore all’Ambiente dell’Emilia-Romagna oggi in Assemblea legislativa ha relazionato sull’emergenza idrica e siccita’.  

Ottenere lo stato di emergenza, ha sottolineato Priolo, “e’ fondamentale per la gestione unitaria delle criticita’ che interessano tutto il bacino del Po, al di la’ dei confini regionali“. L’assessore ha chiarito che “al momento a Pontelagoscuro – che alimenta Ferrara – il Po e’ -7,17 m (-7,60 e’ il minimo necessario perche’ le pompe fisse funzionino), quindi c’e’ ancora margine. Hera ha inoltre gia’ posizionato pompe ausiliarie per prelevare da superficie”. Nemmeno a Ravenna la situazione e’ di allarme. “Il Cer – ha sottolineato Priolo – stamattina e’ a 2,61 metri, contro il nuovo minimo sperimentato di 2,52 metri nei giorni scorsi, in salita rispetto quindi ai livelli di massima allerta. Anche qui al momento non ci sono criticita’ immediate per l’idropotabile”.  

I dati illustrati dall’assessora Priolo mostrano precipitazioni inferiori del 55% rispetto alla media dei 30 anni precedenti cui si aggiunge anche una temperatura decisamente più alta rispetto al solito. Osservato speciale è il fiume Po. “A fronte di una richiesta di aumentare la portata di acqua proveniente dai grandi laghi del Nord Italia – continua Priolo – è stata data una risposta negativa e ciò ha acuito l’emergenza attuale aumentando significativamente la risalita del cuneo, arrivato nel Po di Goro a 21 chilometri dalla costa” 

In Valle d’Aosta 15 comuni hanno problemi di approvvigionamento  

Per l’approvvigionamento di acqua potabile in Valle d’Aosta, “la situazione si sta aggravando“. Lo dice Joël Créton, presidente del Bim, il Bacino imbrifero montano della Dora Baltea ed ex sindaco di Ollomont, all’incontro “Siamo agli sgoccioli”, sulla carenza idrica in regione. “A maggio, solo alcuni Comuni avevano segnalato problemi di carenza idrica. Negli ultimi mesi sono aumentati di 8-10 unità. La situazione si sta aggravando – ha aggiunto Créton – e stiamo monitorando la situazione quotidianamente con il dipartimento Territorio della Regione“. Quasi 15 comuni hanno problemi di carenza di acqua potabile; sono soprattutto quelli che, a monte, non hanno ghiacciai; in Valle sono in tutto 74.  

L’obiettivo “è di garantire il servizio nei mesi in cui avremo la maggiore affluenza turistica. Serviranno risorse importanti, emergenziali, fondamentali per andare a rispondere alle prime criticità“. Dopo aver affrontato il problema durante l’estate e il prossimo autunno, “dovremo affrontare quello di lungo periodo”. Créton ha spiegato: “Le risorse idriche saranno reperite non solo più tramite sorgente, ma anche tramite bacini e la potabilizzazione delle acque superficiali“. Gli strumenti per arrivare a una migliore gestione dell’acqua partono dalla riforma del sistema idrico integrato, con il passaggio della gestione del servizio al Bim, approvata di recente dal Consiglio regionale.  

Le previsioni per i prossimi mesi estivi non sono incoraggianti per la regione. “Precipitazioni sotto la media (legate per lo piu’ ad apporti da fenomeni convettivi) e temperature sopra la media soprattutto dalla seconda meta’ di luglio e per il mese di agosto” attendono la Valle d’Aosta, secondo le previsioni a lungo termine realizzate dal Centro funzionale regionale e illustrata dalla responsabile Sara Ratto durante l’incontro ‘Siamo agli sgoccioli’.  

La situazione attuale con circa il 50% di riduzione di portata dei corsi d’acqua, ha spiegato Edoardo Cremonese di Arpa Valle d’Aosta, e’ quella che era stata prevista dagli uffici regionali come scenario per il 2050.   

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