Pubblicato un importante studio sui crocieri che vivono nelle pinete del Mediterraneo

In Sila, sull’Etna e a Cipro, popolazioni che meriterebbero una protezione speciale per varie ragioni
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Il complesso e articolato lavoro scientifico è titolato: “Mediterranean Crossbills  Loxia curvirostra sensu lato (Aves, Passeriformes): new data and directions for future research” – da poco pubblicato sulla Rivista Italiana di Ornitologia da un team composto da Bruno Massa, Emanuela Domenica Canale, Gabriella Lo Verde, Gianluca Congi, Tommaso La Mantia, Renzo Ientile. Le popolazioni di Crocieri della Sila, dell’Etna, del Monte Troodos (Cipro) meriterebbero una protezione particolare, in quanto singoli tasselli che compongono una biodiversità del tutto unica e non riproducibile.

Il Crociere (Loxia curvirostra) è un uccello assai particolare. Appartenente alla famiglia dei Fringillidi, si presenta con un becco inconfondibile, dalle punte incrociate. L’habitat frequentato da questa specie di uccello sono soprattutto i boschi di pino. Alcuni ornitologi e ricercatori, coordinati dal prof. Bruno Massa del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo, si sono cimentati in un’intensa attività di studio, basata sull’attività da campo e sulla multidisciplinare raccolta di dati condotta a più livelli e riguardanti più aree del Mediterraneo. Lo studio è stato portato avanti oltre che dal prof. Bruno Massa anche da Emanuela Domenica Canale della Stazione Ornitologica Aegithalos di Palermo, da Gabriella Lo Verde del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo, da Gianluca Congi  – coordinatore del Gruppo Locale di Conservazione 121 “Sila” della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), da Tommaso La Mantia del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo e da Renzo Ientile del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali – Sezione Biologia Animale – Università degli Studi di Catania. Gli autori hanno studiato la biometria, la fenologia riproduttiva e le risorse alimentari delle popolazioni italiane che vivono sulla Sila (Calabria) e sull’Etna (Sicilia)  e  le hanno confrontate con le altre popolazioni del Mediterraneo. Tra le varie attività di studio, ad esempio, sono stati esaminati esemplari maschi e femmine con origine geografica diversa: Sicilia e Calabria (Sud Italia), Alpi (Nord Italia), Tunisia e Algeria (Nord Africa), Cipro e Isole Baleari (Spagna). È stata condotta pure un’accurata analisi sulla dimensione degli strobili di varie popolazioni di pini (Pinus nigra e Pinus halepensis) presenti in più contesti dell’area mediterranea (Spagna, Turchia, Grecia, Corsica, Cipro, Marocco, Tunisia e Abruzzo, Calabria e Sicilia per l’Italia). I semi dei pini sono il principale nutrimento dei crocieri mediterranei, questi vengono estratti con perizia dal becco incrociato che si fa strada fra le scaglie delle pigne, aperte alla giusta misura per estrarre il pinolo. Le popolazioni nidificanti sull’Etna e in Calabria in genere, nidificano in inverno, in alcuni anni da novembre a dicembre. La muta negli adulti si verifica dopo l’involo e l’indipendenza dei giovani, tra aprile-maggio e settembre. La popolazione della Sila (Calabria, Sud Italia) ha mostrato una notevole sedentarietà, e negli ultimi anni è numericamente aumentata, nutrendosi anche di semi di abeti esotici impiantati artificialmente. Questo accurato studio sui crocieri che vivono nelle pinete del Mediterraneo, evidenzia che questi uccelli sono caratterizzati dal fatto che a differenza di quelli centro-nord europei, sono sedentari; questo dipende dal fatto che la disponibilità di semi di pino è garantita tutto l’anno. Inoltre, dovendo aprire le scaglie delle pigne di pino d’Aleppo o pino nero (come ad esempio sulla Sila o sull’Etna), si sono differenziati nel corso dei millenni ed hanno un becco più massiccio di quelli centro europei che vivono a spese di semi di larice o abete. Infine i crocieri mediterranei sono piuttosto decolorati (maschi perlopiù giallo-arancione invece che rossi, femmine grigiastre invece che verdi). Tra le diverse popolazioni di crocieri mediterranei che vivono attualmente nelle tre principali penisole, nelle isole adiacenti e nell’Africa settentrionale è avvenuta separatamente una radiazione evolutiva e questo può essere dimostrato dalla loro morfometria, dalla sedentarietà, dalla bioacustica e da alcuni risultati genetici. In pratica le popolazioni mediterranee di crocieri possono essere considerate degli “isolati”, che probabilmente non hanno rapporti fra loro. Gli autori dello studio hanno concluso che gli stessi criteri seguiti per elevare L. curvirostra scotica al rango di specie come L. scotica si verificano anche per le diverse popolazioni mediterranee. Le popolazioni di Crocieri della Sila, dell’Etna, del Monte Troodos (Cipro) meriterebbero una protezione particolare, in quanto singoli tasselli che compongono una biodiversità del tutto unica e non riproducibile.

Per consultare e/o scaricare lo studio redatto in lingua inglese è possibile collegarsi alla seguente pagina della Società Italiana di Scienze Naturali – RIO Rivista Italiana di Ornitologia – Research in Ornithology: https://sisn.pagepress.org/index.php/rio/article/view/574

Gianluca Congi – Coordinatore Gruppo Locale di Conservazione “Sila” – L.I.P.U.

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