Fino al 28 giugno 2022 sono stati identificati un totale di 4.178 casi di vaiolo delle scimmie, rilevati in 31 Paesi e aree in Europa: di questi, 159 sono stati registrati in Italia. Il numero maggiore è riportato dal Regno Unito, con 1.076, seguito da Germania con 838, Spagna 736. Sono i dati del bollettino di sorveglianza realizzato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La maggior parte dei casi ha un’età compresa tra 31 e 40 anni, sono maschi nel 99,5% dei casi. Nella maggior parte dei casi, l’infezione si è presentata con un’eruzione cutanea e sintomi sistemici come febbre, affaticamento, dolori muscolari, vomito, diarrea, brividi, mal di gola o mal di testa (-73%). Non è stato segnalato alcun decesso.
Il vaiolo delle scimmie è causato da un virus simile (ma meno grave e meno diffusivo) a quello che causa il vaiolo umano, che è stato dichiarato eradicato nel 1980 dall’OMS.
Il vaiolo delle scimmie è presente in forma endemica in Paesi dell’Africa centrale e occidentale: è una zoonosi che può colpire l’uomo attraverso contatto con animali infetti, in particolare primati e piccoli roditori, mentre il contagio interumano richiede un contatto stretto.