Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto il punto sui casi di vaiolo delle scimmie nel 2022 durante un briefing per la stampa. “Quest’anno, finora, più di 1.600 casi confermati di vaiolo delle scimmie e quasi 1.500 casi sospetti“, quindi circa 3.100 in totale, “sono stati segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità da 39 Paesi: 7 in cui il Monkeypox virus è stato rilevato per anni e 32 recentemente colpiti”. Al momento, nel 2022 “sono stati segnalati 72 decessi” per vaiolo delle scimmie “nei Paesi già precedentemente colpiti”, mentre in quelli interessati dai focolai anomali perché esplosi in aree non endemiche “finora non sono stati segnalati decessi, sebbene l’Oms stia cercando di verificare notizie dal Brasile, su un decesso correlato al Monkeypox”.
“Il focolaio di vaiolo delle scimmie e’ insolito e preoccupante. Per questo motivo ho deciso di convocare il Comitato di Emergenza ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale la prossima settimana, per valutare se questo focolaio rappresenti un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale“, ha detto Ghebreyesus.
Il Comitato di Emergenza e’ convocato per il 23 giugno, ha aggiunto, spiegando che l’Oms “sta anche lavorando con partner ed esperti di tutto il mondo per cambiare il nome del vaiolo delle scimmie” e sara’ fatto un annuncio sul nuovo nome “il prima possibile”.
Prioritari sorveglianza, tracciamento e isolamento dei pazienti
L’Oms ha pubblicato oggi le prime linee guida sull’uso dei vaccini per il vaiolo delle scimmie, spiegando che “l’obiettivo della risposta globale al vaiolo delle scimmie e’ controllare l’epidemia e utilizzare efficacemente le misure di salute pubblica per prevenire la diffusione della malattia”. “L’uso giudizioso dei vaccini – aggiungono dall’Oms – puo’ supportare questa risposta”.
Sulla base dei rischi e dei benefici attualmente valutati e indipendentemente dalla fornitura di vaccini, la vaccinazione di massa “non e’ richiesta ne’ raccomandata per il vaiolo delle scimmie in questo momento. Tutte le decisioni sull’immunizzazione con i vaccini contro il vaiolo o il vaiolo delle scimmie dovrebbero essere prese da un processo decisionale clinico condiviso, basato su una valutazione congiunta di rischi e benefici, tra un operatore sanitario e il potenziale vaccinato, caso per caso”, affermano gli esperti Oms. Piuttosto, il controllo delle epidemie di vaiolo delle scimmie si basa principalmente su misure di salute pubblica, tra cui la sorveglianza, il tracciamento dei contatti, l’isolamento e la cura dei pazienti.
Sebbene si prevede che i vaccini contro il vaiolo forniscano una certa protezione contro il vaiolo delle scimmie, i dati clinici sono limitati, precisano dall’Oms, aggiungendo che “la fornitura di vaccini e’ limitata e le strategie di accesso sono ancora in fase di discussione” con gli Stati membri. L’indicazione per gli Stati membri è che “tutti gli sforzi dovrebbero essere compiuti per somministrare i vaccini per il vaiolo delle scimmie in un quadro di ricerca collaborativa e protocolli di studi clinici randomizzati (Rct) con strumenti di raccolta dati standardizzati per dati clinici e di esito”.