Le sottovarianti di Omicron BA.2.12.1, BA.4 e BA.5 mostrano una trasmissibilità maggiore rispetto a BA.2. In uno studio pubblicato su Nature e condotto da un’equipe guidata da Yunlong Cao, è stato indagato il legame del recettore delle nuove varianti e la capacità di evasione immunitaria richiedono un’indagine immediata. “Insieme ai confronti strutturali di Spike – spiegano i ricercatori –, mostriamo che BA.2.12.1 e BA.4/BA.5 mostrano affinità di legame ACE2 paragonabili a BA.2. È importante sottolineare che BA.2.12.1 e BA.4/BA.5 mostrano una maggiore evasione di neutralizzazione rispetto a BA.2 contro il plasma dalla vaccinazione a 3 dosi e, soprattutto, dalle infezioni da BA.1 post-vaccinazione. Per delineare il meccanismo di evasione dell’anticorpo sottostante, abbiamo determinato i profili di mutazione in fuga, la distribuzione degli epitopi e l’efficacia di neutralizzazione dell’Omicron di 1640 anticorpi neutralizzanti (NAbs) diretti da RBD, inclusi 614 isolati da convalescenti BA.1″.
È interessante notare che l’infezione da BA.1 post-vaccinazione ricorda principalmente la memoria umorale indotta dal tipo selvaggio. Gli anticorpi risultanti potrebbero neutralizzare sia il tipo selvatico che il BA.1 e sono arricchiti su epitopi non concorrenti ACE2. Tuttavia, la maggior parte di questi NAb cross-reattivi sono fortemente sfuggiti a L452Q, L452R e F486V. L’infezione da BA.1 può anche indurre nuovi cloni di anticorpi specifici per BA.1 che neutralizzano potentemente BA.1; tuttavia, questi NAb sono in gran parte sfuggiti a BA.2/BA.4/BA.5 a causa di D405N e F486V e reagiscono debolmente alle varianti pre-Omicron, esibendo scarse ampiezze di neutralizzazione.
Per quanto riguarda i NAb terapeutici, gli anticorpi monoclonali Bebtelovimab e Cilgavimab possono neutralizzare efficacemente BA.2.12.1 e BA.4/BA.5, mentre le mutazioni S371F, D405N e R408S minerebbero la maggior parte dei NAb del sarbecovirus. “Insieme, i nostri risultati indicano che Omicron può evolvere mutazioni per eludere l’immunità umorale provocata dall’infezione da BA.1, suggerendo che i booster vaccinali derivati da BA.1 potrebbero non ottenere una protezione ad ampio spettro contro le nuove varianti di Omicron“, concludono gli esperti.