Sulla propria pagina Facebook, la Scuola equiparata dell’infanzia “Suor Angelina Lorenzini” di Povo, frazione di Trento, chiede di prestare attenzione per la “presenza di zecche“, antropodi per i quali si moltiplicano le segnalazioni. “Sono tornato a casa da una passeggiata nel bosco e mi sono tolto una decina di zecche, ormai si trovano anche sopra i mille metri e in zone fino a pochi anni fa tranquille“, ha raccontato un cittadino al giornale locale Il Dolomiti. “Alcune si stavano ancora muovendo, probabilmente per raggiungere zone più congeniali. E’ importante controllarsi sempre dopo un’escursione, soprattutto perché ultimamente sembra una vera e propria invasione“. E proprio per questo motivo la scuola dell’infanzia “Suor Angelina Lorenzini” ha segnalato dando l’allarme sui social, al fine di invitare i cittadini a prestare attenzione per la “presenza di zecche portatrici della malattia di Lyme. Oltre a questa malattia, possono trasmettere anche la Tbe“.
I casi di cittadini costretti a doversi togliere le zecche di dosso dopo una semplice passeggiata sono sempre più numerosi, e ancor di più lo sono quelli degli animali domestici. “Ci sono casi di presenza anche in parchi cittadini fino a qualche anno fa sicuri da questo punto di vista. Sono vaccinato e quindi riduco il rischio ma è sempre bene controllare – dice Alessandro a Il Dolomiti – quando si è a casa per toglierle il prima possibile. Le ho tolte con una pinzetta: una volta rimossa disinfettare e gettarla via, altrimenti può tornare a mordere“.
A favorire la presenza delle zecche è soprattutto il clima: l’inverno secco e la primavera con temperature estive hanno permesso alle zecche di proliferare in anticipo rispetto al solito. Il 2022 potrebbe dunque rivelarsi un anno segnato da un’alta circolazione del virus encefalite virale da zecca (Tbe). Le due principali malattie trasmesse dalle zecche stanno facendo registrare un numero sempre più alto di casi: malattia di Lyme e di Tbe hanno fatto registrare nel solo Trentino 45 casi nel 2020, mentre la media precedente era di 17 casi all’anno, per quanto riguarda la malattia di Lyme. I casi di Tbe, invece, sono passati da 9,7 casi l’anno a 23,2 nell’ultimo quinquennio per arrivare, nel 2020, a ben 32 casi.
Ecco le principali misure di prevenzione delle malattie da zecche ricordate dall’Apss:
1. Evitare la puntura di zecca, riducendo il contatto diretto con le piante; indossare abiti coprenti, usare repellenti a base di Deet.
2. Dopo ogni escursione nel verde, controllare la pelle di tutto il corpo; togliere subito le zecche che si trovassero attaccate alla pelle, usando una pinzetta (non mettere sostanze sulla zecca). Non è necessario recarsi al pronto soccorso.
3. Dopo puntura di zecca, per almeno 30 giorni, controllare la pelle e sorvegliare la comparsa di disturbi. Se compaiono macchie sulla pelle o altri disturbi, rivolgersi al medico di medicina generale.
4. È possibile contrarre l’infezione da virus Tbe anche per via alimentare attraverso l’uso di latte crudo o di formaggi freschi a base di latte crudo contaminato (in Trentino, ad oggi, non sono conosciuti casi di Tbe a trasmissione alimentare)
5. È disponibile un vaccino contro la Tbe in tre dosi. È raccomandato a chi esegue spesso attività all’aria aperta per motivi professionali o ludico-ricreativi. La vaccinazione viene eseguita gratuitamente presso gli ambulatori vaccinali dell’Apss.