L’impatto dei cambiamenti climatici sui ghiacciai italiani e le possibili azioni di protezione civile per il loro monitoraggio sono stati, questa mattina, al centro di una riunione – convocata dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio – con i presidenti e i rappresentanti delle Regioni e delle Province Autonome dell’arco alpino.
L’incontro è stato l’occasione per condividere gli esiti della riunione della Commissione Grandi Rischi – settore rischio meteo-idrologico – dello scorso 12 luglio, che ha concentrato i lavori sui rischi connessi con le condizioni climatiche in atto e attese nelle aree alpine del Paese, con particolare riferimento ai ghiacciai.
Dalla Commissione Grandi Rischi è emersa la necessità di modellare i meccanismi di innesco dei fenomeni di instabilità, che potrebbero anche permettere l’identificazione di validi precursori e indirizzare il monitoraggio di grandezze fisiche rilevanti nel processo e la necessità di approfondire le modalità di propagazione verso valle dei flussi conseguenti ai crolli, necessari per perimetrare le aree soggette a pericolosità.
I lavori, avviati oggi, proseguiranno insieme ai competenti organi nazionali, al fine di verificare la possibilità di individuare linee guida e criteri omogenei in tema di monitoraggio dei ghiacciai.
Percorso, quest’ultimo, che richiederà una mappatura della pericolosità e del rischio in ambiente glaciale e periglaciale, l’individuazione delle aree particolarmente critiche sulla base della tipologia dei ghiacciai, dell’informazione storica e delle evidenze dei fenomeni in atto e la predisposizione di sistemi di monitoraggio sulle aree a maggiore criticità e dei conseguenti possibili modelli di intervento per le operazioni di protezione civile.