E’ molto interessante il risultato di un sondaggio pubblicato dall’autorevole agenzia sondaggistica italiana “Termometro Politico”, che nel consueto sondaggio sui temi di più scottante attualità ha inserito questa settimana anche un quesito sui cambiamenti climatici. Il risultato è particolarmente sorprendente, visto il contesto in cui si pone la domanda: siamo in piena estate, arriviamo da un mese caldissimo e il Centro/Nord è colpito da una siccità di grandi proporzioni al punto che in molti comuni l’utilizzo dell’acqua è già razionata. Inoltre da ormai molti anni il tema dei cambiamenti climatici è alla ribalta mediatica sempre e solo su teorie catastrofiste secondo cui andiamo incontro ad una sorta di apocalisse climatica, che sarebbe senza alcuna ombra di dubbio provocata dall’uomo.
Ebbene, nonostante questo contesto, soltanto il 50% degli italiani intervistati oggi chiede ulteriori azioni e investimenti per fronteggiare il cambiamento climatico. Un altro 13%, pur considerando giusto agire, ritiene si sia già fatto il possibile o addirittura troppo al punto da compromettere l’economia e quindi è meglio fermarsi. C’è poi un 32,5% che ritiene completamente scorretto agire, o perché c’è un’esagerazione nella narrazione mediatica degli estremi in atto, o per la consapevolezza che il clima dipende da processi naturali che l’uomo non può alterare. Infine un 3% che “non sa“.
E’ un risultato sorprendente che dimostra quanto – almeno sul tema dei cambiamenti climatici – gli italiani siano più saggi rispetto a quanto non lo siano autorità politiche e principali mass-media tutti completamente allineati sulle teorie più catastrofiste.