Il cambiamento climatico potrebbe impedire l’emigrazione delle popolazioni più povere

Un nuovo studio conferma i limiti della migrazione come strumento di adattamento ai cambiamenti climatici: in realtà, potrebbero impedirla alle popolazioni più povere
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Si prevede che la migrazione sia utilizzata più frequentemente come strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. Tuttavia, è probabile che il cambiamento climatico porti a un esaurimento delle risorse in alcune delle regioni più svantaggiate, bloccando così le persone che non possono permettersi di spostarsi. Ricerche recenti hanno esaminato gli effetti dei futuri cambiamenti climatici sulla migrazione utilizzando una varietà di modelli, ma i limiti della mobilità internazionale per le popolazioni con risorse limitate sono ancora sconosciuti.  

Secondo i risultati di un nuovo studio di modellizzazione pubblicato su Nature Climate Change, il cambiamento climatico potrebbe portare a una riduzione della mobilità internazionale per le popolazioni con i livelli di reddito più bassi nell'Africa subsahariana, nel Nord Africa e nell'ex Unione Sovietica fino al 10% entro il 2100. Questa percentuale potrebbe salire fino al 35% in scenari più pessimistici. 

Per quantificare questo effetto, Hélène Benveniste e colleghi hanno sviluppato un modello di migrazione internazionale e rimesse (inclusa la distribuzione del reddito) e lo hanno incorporato in un modello di valutazione integrato (un modello globale di economia climatica). Hanno quindi condotto esercizi di proiezione seguendo cinque diversi scenari di sviluppo futuro e cambiamento climatico nel XXI secolo per illustrare una serie di possibili fattori trainanti della migrazione. Successivamente, hanno incorporato gli effetti del cambiamento climatico sulla deprivazione delle risorse e la conseguente immobilità.  

Gli autori hanno scoperto che il cambiamento climatico porta a una diminuzione della mobilità internazionale delle popolazioni più povere in almeno alcune regioni del mondo. In uno scenario in cui le emissioni raggiungeranno il picco entro il 2040 e le tendenze economiche non cambieranno marcatamente, la mobilità internazionale potrebbe essere ridotta di oltre il 10% per le persone con i livelli di reddito più bassi. Ciò suggerisce che è probabile che l'immobilità dovuta alla limitazione dalle risorse svolga un ruolo considerevole nel nesso clima-migrazione. 

Secondo gli autori, questi risultati confermano gli effetti potenzialmente devastanti degli impatti dei cambiamenti climatici sulle popolazioni più povere, nonché i limiti della migrazione come strumento di adattamento. 

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