Secondo una nuova ricerca pubblicata su Scientific Reports, condotta dall’Università di Barcellona, con un importante contributo italiano dell’Università del Salento e dell’Esrin, il Centro europeo per l’osservazione della Terra a Frascati dell’Agenzia Spaziale Europea, i cambiamenti climatici hanno determinato un aumento senza precedenti del rischio di incendi in tutta Europa, e in particolare per l’area del Mediterraneo.
Lo studio, condotto grazie a osservazioni satellitari, ha consentito di collegare il maggior rischio di incendi con l’aumento delle emissioni di CO2 dovuto a questi fenomeni, evidenziando la necessità di adottare strategie di gestione forestale efficaci per ridurre questi rischi ed evitare di compromettere le strategie di decarbonizzazione europee basate sulle foreste.
Le aree più vulnerabili sono le foreste e le zone di montagna dell’Europa centrale e meridionale: i Pirenei, la catena montuosa Iberica e la Cordigliera Cantabrica, il Massiccio Centrale francese, le Alpi e gli Appennini, i Carpazi, i Monti Balcani e la regione Ponto-caucasica.
La ricerca, che ha anche calcolato l’evoluzione del rischio di incendio fino al 2100, ha concluso che che questo potrebbe aumentare ulteriormente nelle regioni che saranno più colpite dai cambiamenti climatici.