“Il bollettino quotidiano non ha più molto senso, con un tasso di positività che un giorno segna 13% e il giorno successivo 28%. Contribuisce solo a creare un clima di stress da allarme contro l’avversario Covid e se unito alla paura della guerra e a quella dell’inflazione che sale, non fa che indebolire le nostre difese immunitarie. L’aumento dei contagi c’è ma questo è un momento diverso dai precedenti rispetto alla gravità della malattia“: lo dichiara il direttore generale dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, in un’intervista al Corriere della Sera.
“Le cause dell’aumento dei casi non sono certo riconducibili alle riaperture: la gente ha diritto a fare una vita normale e non deve sentirsi in colpa. Chi parla di nuovo lockdown sbaglia, il Paese deve andare avanti e mai tornare indietro. Probabilmente l’aumento dei casi è dovuto alla maggiore contagiosità della nuova variante Omicron che è come se fosse un nuovo virus e che buca i vaccini che non sono aggiornati“, spiega Vaia.
“L’attuale situazione epidemiologica non deve preoccupare: faccio parlare i fatti. Allo Spallanzani non vediamo più polmoniti interstiziali così come non vediamo più giovani in reparto. Se a fine gennaio avevamo 218 pazienti ordinari e 37 in terapia intensiva, molti con casco e ventilazione, il 30 giugno i ricoverati in area medica erano 106 e 12 in rianimazione. Un tasso di ospedalizzazione non elevato se rapportato al numero di contagi. I ricoverati sono tutti Over 70 con comorbidità. Molti dei quali non avrebbero neanche bisogno di stare in ospedale, potrebbero cioè essere assistiti a casa dal momento che le terapie antivirali possono essere anche domiciliari, ma perché si arrivi a questo la rete territoriale deve essere più performante“.
Secondo Vaia, in vista dell’autunno bisogna puntare “anche su risposte concrete da parte del sistema Italia: prima fra tutte, ventilazione meccanica in tutti i luoghi della socialità, a partire dalle scuole e dai mezzi pubblici. Non posso pensare di vedere ancora per un anno i bambini in classe con i giubbotti perché le finestre devono restare aperte. Un buon sistema di ventilazione meccanica è tre volte più efficace della mascherina, che pure è stato uno strumento fondamentale in pandemia“.