“Sentito quel rumore ho alzato la testa: la montagna ci stava piovendo addosso e ho iniziato a correre più che potevo. Questione di pochissimo e sono stato investito dalla valanga. Nemmeno il tempo di provare dolore e ho perso i sensi“: è la testimonianza, rilasciata al Corriere del Veneto, di Riccardo Franchin, 27enne, ingegnere di Barbarano Mossano, nel Basso Vicentino, ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento, uno dei sopravvissuti al crollo di parte del ghiacciaio della Marmolada.
“Riccardo mi ha raccontato di aver avvertito un rumore strano e di aver alzato d’istinto la testa, per vedere cosa succedeva sopra di loro,” ha spiegato il padre. “Quando ha visto che la cima stava franando, d’istinto ha iniziato a correre, più veloce che poteva, lui era il primo della cordata a sinistra. Gli stava piovendo addosso la montagna e ha tentato di fuggire“.
“È stato tutto così repentino, non ho nemmeno avuto il tempo di provare dolore,” ha raccontato il giovane sopravvissuto, appassionato di montagna, iscritto al Cai di Noventa Vicentina. Riccardo ha spiegato di avere avuto “un vuoto“. Quando si è risvegliato, quando ha iniziato a capire, per quanto scosso, provato e dolorante, era in piedi. “Ero confuso, mi sono ritrovato sulle mie gambe e mi sono guardato attorno“. “Non ho visto più nessuno“. Il giovane ha poi chiesto aiuto a un escursionista e così si è messo in salvo.
Il 27enne, ancora sotto shock, ha escoriazioni su viso, braccia, gambe e un trauma al fegato che potrà superare senza conseguenze.
“Sono un papà miracolato. Miracolato come i medici hanno detto di Riccardo, ma dentro di noi c’è grande apprensione per i tre che erano con lui. Per Nicolò che incontravo in paese e per tutti gli altri che erano lassù,” ha affermato il padre.