L'enorme eruzione sottomarina di gennaio del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha'apai, che ha generato tsunami in tutto il mondo, ha anche immesso miliardi di kg di acqua nell'atmosfera: vi rimarrà per anni, dove potrebbe avere effetti sullo strato di ozono e forse anche riscaldare la Terra. E' quanto emerso su uno studio pubblicato su Science, realizzato grazie al Microwave Limb Sounder (MLS) a bordo del satellite Aura della NASA: lo strumento, entrato in funzione nel 2004, misura una varietà di composti nell'atmosfera terrestre ad altezze fino a circa 100 km.
L'eruzione, la più potente mai registrata, ha provocato un'onda d'urto atmosferica che ha fatto il giro del mondo 4 volte e ha generato un pennacchio alto oltre 50 km. Di particolare interesse per gli studiosi del Jet Propulsion Laboratory della NASA sono stati l'acqua e il biossido di zolfo rilasciati dall'eruzione, perché tali composti possono influenzare il clima. Con osservazioni dell'MLS effettuate sia il giorno dell'eruzione che i giorni successivi, i ricercatori sono stati in grado di osservare il pennacchio e il suo contenuto d'acqua crescere e disperdersi in tutto il mondo. In totale, il pennacchio ha immesso circa 146 miliardi di kg di acqua nella stratosfera terrestre, circa 58mila piscine olimpioniche, ovvero circa il 10% dell'intero contenuto d'acqua della stratosfera.
"L'idea che un'eruzione possa immettere direttamente una grande quantità di vapore acqueo nella stratosfera non è stata osservata direttamente, almeno non per queste dimensioni," ha spiegato il fisico Matthew Toohey, dell'Università del Saskatchewan, non coinvolto nello studio. "Siamo davvero sorpresi da questa eruzione in molti modi diversi".