Più possibilità di deroghe, modifiche al meccanismo di allerta energetica ma nessuna apertura al target del 15% per la riduzione della domanda di gas. Domani, a quanto riferisce un alto funzionario Ue, sarà questo a grandi linee il piano sull'emergenza gas che approderà al Consiglio Affari Energia. "Nell'ultima bozza l'allerta puo' essere proposta dalla Commissione ma va approvata dalla maggioranza qualificata al Consiglio Ue o puo' essere richiesta da 5 Paesi membri", spiega la fonte europea precisando che la presidenza ceca "non ha intenzione di abbassare il target del 15%".
A quanto si apprende da fonti diplomatiche la presidenza ceca del Consiglio Ue non avrebbe infatti intenzione di toccare la percentuale messa a punto dalla Commissione europea nel piano di emergenza in caso di interruzioni di GAS, approvato la settimana scorsa e ora all'esame degli Stati membri. A parità di percentuale, la presidenza del Consiglio Ue starebbe lavorando su una serie di deroghe per venire incontro alle posizioni emerse in questi ultimi giorni da diversi Stati membri. Il cuore del dibattito in corso tra gli ambasciatori degli Stati membri dell'Ue, ancora riuniti nel Coreper, sarebbe infatti la definizione dei criteri per la messa a punto delle deroghe specifice. A quanto si apprende le deroghe potrebbero riguardare: le isole non interconnesse; i paesi baltici, particolarmente dipendenti dall'elettricità russa; il livello delle riserve di GAS; e la presenza di industrie energivore.