A una settimana esatta dal crollo avvenuto sulla Marmolada, che provocato la morte di 11 alpinisti, il bilancio è ormai definitivo ma le ricerche di reperti e attrezzature proseguono. Nella parte bassa della valanga di ghiaccio e rocce, da oggi saranno al lavoro 3 squadre, 21 soccorritori, che si concentreranno su 3 zone diverse. Verranno impiegati anche i droni. Le operazioni verranno accelerate per consentire alla procura di Trento di autorizzare la consegna delle salme ai familiari per i funerali: “La settimana prossima dovremo riuscire a restituire i corpi alle famiglie“, ha dichiarato ieri all’Adnkronos il procuratore di Trento Sandro Raimondi che indaga per disastro colposo.
Domani Raimondi incontrerà glaciologi e ingegneri idraulici, che avranno il compito di verificare lo stato del ghiacciaio e la stagnazione della massa d’acqua che si è creato a causa delle alte temperature: le indagini dei periti serviranno a capire se il collasso del seracco poteva essere previsto.