Secondo un rapporto realizzato dal Centro ricerca della Commissione UE sulla siccità, in Europa una parte preoccupante del territorio è attualmente esposta a livelli di allarme (46% dell'UE) e di allerta (11% dell'UE) per la siccità, associata al deficit di umidità del suolo e allo stress della vegetazione. Il Centro produce informazioni sulla siccità in tempo reale attraverso gli Osservatori europei e globali della siccità (Edo e Gdo), che fanno parte del Servizio di gestione delle emergenze Copernicus.
"I cambiamenti climatici stanno aumentando il rischio di gravi siccità e incendi boschivi in tutto il mondo. Il Centro comune di ricerca utilizza la scienza e la tecnologia per monitorare i cambiamenti climatici. Con questo rapporto, abbiamo una migliore comprensione della situazione per proteggere le nostre foreste, le colture e l'acqua", ha spiegato il commissario UE Mariya Gabriel.
Secondo il rapporto lo stress idrico e termico sta causando un calo delle rese dei raccolti. Francia, Romania, Spagna, Portogallo e Italia dovranno probabilmente far fronte a un calo delle rese agricole.
Allarme per la generazione di energia idroelettrica in Italia, "particolarmente colpita" dalla siccità, specialmente nel Nord, dove è concentrata la gran parte della capacità installata. I livelli delle acque stoccate nei bacini sono "al di sotto dei minimi storici", considerando il periodo 1970-2019 fin dal settembre 2021. All'inizio di maggio 2022, spiegano gli analisti della Commissione, il valore dell'energia installata nei bacini idroelettrici italiani era di 2.576 gigawatt, cioè il 39,5% della capacità totale di stoccaggio, a fronte di un minimo del 29% nel periodo 1970-2019. Gli ultimi dati disponibili indicano un ammontare di energia stoccata di 1.375 gigawatt nella 26esima settimana, il 34,8% in meno del minimo da otto anni (2.110 gigawatt nel 2021). Il basso livello dei bacini europei, avvertono infine, potrebbe esacerbare l'attuale situazione dei mercati europei dell'energia, che già registrano prezzi all'ingrosso record.