Nella miniera di oro e uranio a Moab Khotsong, in Sudafrica, a quasi tre chilometri dalla superficie, e’ stata ritrovata dell’acqua risalente a 1,2 miliardi di anni fa. Lo svela uno studio condotto dagli scienziati dell’Universita’ di Toronto e pubblicato sulla rivista Nature Communications.
Il team, guidato da Oliver Warr, ha individuato la presenza di acqua a Moab Khotsong, a 2,9 km al di sotto della superficie terrestre. “Per la prima volta – afferma l’autore – abbiamo una conoscenza piu’ approfondita su come l’energia immagazzinata in profondita’ nel sottosuolo terrestre possa essere rilasciata e distribuita in modo piu’ ampio attraverso la crosta. Nella roccia circostante si trovano infatti uranio e altri elementi radioattivi, che potrebbero rivelare informazioni sul ciclo delle acque sotterranee“.
Nel sito archeologico, i ricercatori hanno trovato grandi quantita’ di elio, neon, argon e xeno, oltre a un isotopo del krypton. Questi risultati, commentano gli autori, potrebbero fornire una nuova panoramica sulle modalita’ attraverso cui l’elio e il neon possono diffondersi dalle profondita’ della Terra. “Gli esseri umani – osserva Barbara Sherwood Lollar, collega e coautrice di Warr – non sono le uniche forme di vita che dipendono dalle risorse energetiche provenienti dal sottosuolo. Dato che le reazioni radiogeniche producono sia elio che idrogeno, possiamo calcolare il flusso di energia dell’idrogeno dalla Terra profonda che puo’ sostenere i microbi che vivono al di sotto della superficie su scala globale”. “I nostri calcoli – conclude Warr – sono essenziali per capire come la vita nel sottosuolo possa prosperare e quali forme di energia possano trovarsi in altri corpi celesti. Queste informazioni potrebbero facilitare la ricerca della vita in altre realta’“.