E' in atto "un lento e inesorabile logoramento delle risorse idriche di questo Paese". Lo ha detto il Ministro dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli, illustrando alla Camera l'informativa del governo sulle misure per contrastare la siccità. “I nostri sistemi produttivi stanno affrontando una serie di criticità ed è necessario il supporto del governo. La carenza d'acqua sta mettendo a dura prova vaste zone della nostra nazione; è fondamentale esaminare il problema anche in un'ottica di medio e lungo termine. A causa dell’emergenza idrica dovuta alla siccità il “settore ortofrutticolo rischia di perdere considerevoli quote di produzione”. “La penuria idrica” del fiume Po sta “interessando oltre 1/3 della produzione agricola nazionale”, ha aggiunto il Ministro.
“Simili situazioni si sono verificate nel 2003, nel 2007, nel 2012 e nel 2017, e questi fenomeni hanno conseguenze sempre più devastanti. Le proiezioni del prossimo futuro prevedono poi una riduzione della risorsa idrica dal 10 al 40%. Quest'anno le piogge si sono dimezzate – ha ricordato Patuanelli – il 47% in meno rispetto alle medie nazionali, con punte del 60% a nord ovest. E da gennaio a giugno, le temperature sono cresciute di 0,76 gradi centigradi rispetto alla media dell'ultimo trentennio, con una variazione anomala superiore al grado centigrado al Nord".
"Il Governo sta lavorando per inserire nel decreto legge a sostegno dei lavoratori e delle imprese che intendiamo adottare entro la fine del mese alcune disposizioni urgenti per affrontare l'emergenza idrica. Riteniamo, infatti, non più rinviabile il rafforzamento del coordinamento degli interventi strutturali volti alla mitigazione dei danni derivanti dal fenomeno di siccità e al potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche". Il governo è al lavoro per inserire nel decreto legge di fine luglio "alcune disposizioni urgenti per affrontare l'emergenza idrica".
“Alle Regioni a cui già è stato riconosciuto lo stato di emergenza per la siccità potrebbero aggiungersene altre: Lazio, Umbria, Toscana e Liguria'', ha aggiunto Patuanelli.
Bisogna "accelerare ogni tipo di iniziativa per riammodernare le infrastrutture irrigue, per rendere disponibili le risorse che ci sono", ha aggiunto. “È imperativo che il governo ma anche il Parlamento trovino le risposte e le risorse adeguate per aiutare i nostri produttori agricoli. I nostri sistemi produttivi infatti stanno subendo una serie di danni connessi alla crisi ucraina che vanno dall'energia ai rincari e alla logistica, cui si aggiungono ora anche eventi climatici disastrosi come la siccità. Di fronte a un lento ma devastante impoverimento idrico che può essere dal 10 al 40%'', ha ribadito Patuanelli, ''i nostri ambiti di intervento sono innanzitutto l'ammodernamento e l'efficientamento delle reti irrigue anche in ambito agricolo. Un problema è anche quello della scarsa capacità di stoccaggio dell'acqua piovana, che in Italia ammonta a circa l'11%. Bisogna innanzitutto riprogettare le infrastrutture irrigue, ammodernare gli invasi già esistenti, crearne di nuovi in maniera più capillare e rinnovare le reti idriche riducendo le perdite, e su quest'ultimo punto ha maggiore competenza il ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili. Ma bisogna anche pensare a reperire risorse idriche da fonti non convenzionali come le acque reflue, con un accumulo di media entità e interaziendale''. Su questo, ha detto Patuanelli, ''sono già in campo ingenti risorse nazionali e del Pnrr''. "Bisogna uscire dalla logica emergenziale", ha aggiunto il Ministro. “Anche rispetto alla proposta dell'istituzione di un commissario per la siccità, io direi che sarebbe più opportuno creare un coordinamento permanente presso la Presidenza del Consiglio in modo da potenziare la programmazione", oltre che gli interventi in emergenza.