La crisi energetica preoccupa e si sta provvedendo a tirare i remi in barca, in ogni settore, per far fronte al caro energia contro il quale l’Italia si dovrà scontrare soprattutto in vista dell’inverno. La scuola potrà essere uno di quei settori che maggiormente risentiranno dell’aumento dei prezzi e per questo motivo Antonello Giannelli, a capo del più grande sindacato dei presidi italiani, l’Anp, ha pensato di proporre un ricorso alla Dad, per un giorno a settimana, ovvero il sabato, senza accorciare gli orari della settimana.
“Non si può diminuire il tempo di scuola. Se però c’è un’emergenza nazionale – spiega Giannelli a Il Corriere della Sera – il governo e il Parlamento potrebbero imporre una soluzione temporanea a tutte le scuole“. La proposta prevede dunque un orario invariato durante la settimana, con il sabato in dad, almeno durante i mesi più freddi. Questa soluzione potrebbe, secondo il preside, risolvere in parte il problema delle bollette salate, soprattutto considerando il fatto che diverse scuole hanno già proposto di chiudere il sabato, distribuendo le ore di lezioni nel resto della settimana, modalità non adattabile, però, a tutti gli istituti scolastici.
Non sarebbe opportuno, continua Giannelli, nemmeno accorciare gli orari della singola lezione, da 60 a 50 minuti: “Non si può fare. Purtroppo per cambiare gli orari ci vuole un piano adeguato di trasporti pubblici. Ricordo ancora le difficoltà in tempi di pandemia“, sottolinea il presidente Anp. Il sabato in dad – purché applicato a tutti gli istituti – potrebbe evitare questi inconvenienti., ovviamente solo a fronte di un orario adeguato, escludendo ad esempio i laboratori e l’educazione fisica dal giorno in dad: “Va fatto un piano nazionale che vale per tutti. Non può essere che una singola scuola contribuisca a contenere la crisi energetica e un’altra no“, conclude Giannelli.
Le reazioni alla proposta
“Lo chiariamo subito. Il Movimento 5 stelle non è affatto favorevole alle proposte che iniziano a circolare che prevedono riduzioni di orario e ritorno alla Dad nelle scuole per risparmiare energia“. Lo ha scritto su Facebook il leader M5S Giuseppe Conte. “Altro discorso è valutare con i dirigenti scolastici la possibilità di una redistribuzione dell’orario scolastico che, in un quadro integrato col sistema dei trasporti, possa generare economie di sistema“, ha aggiunto l’ex premier.
“La Dad rappresenta per noi un tipo di didattica emergenziale quindi legata solo all’emergenza Covid. Credo nel ruolo della scuola intesa come garante nel mantenimento di legami e di relazioni interpersonali “in presenza” in quanto è proprio all’interno delle dinamiche di classe e di scuola che emergono situazioni di fragilità psicologica ed emotiva che, a seconda delle diverse fasce di età, riguardano le nostre studentesse e i nostri studenti”, ha dichiarato all’ANSA il segretario della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile.
“Non volendo fare proclami o slogan penso che tutti/e i nostri studenti/esse devono poter tornare a scuola e svolgere le attività didattiche nelle aule scolastiche. Utilizzare la Dad per ridurre un giorno di lezione per risparmiare sul caro gas mi sembra pura follia se pensiamo che le linee guida inviate alle scuole per prevedono solo ed esclusivamente di aprire le finestre magari con i termosifoni accesi! La scuola è una cosa seria – prosegue D’Aprile – e risparmiare su di essa significa non investire sul futuro di questo paese. Piuttosto tagliamo sugli sprechi: mi viene in mente il Parlamento i cui termosifoni sono accesi h24 ed è invece frequentato dal martedì al giovedì…e lasciamo stare in pace la scuola e conseguentemente tutto il personale che vi lavora con dedizione e professionalità“.