Tutto è accaduto un paio di giorni fa, quando Nirmal Purja, l’alpinista nepalese che in meno di 6 mesi ha scalato tutte le 14 montagne che toccano e superano gli 8000 metri, è stato insultato sui social per il suo abbigliamento di fronte alla Capanna Margherita. Ad aver inveito contro di lui sono stati utenti che, oltre a non averlo riconosciuto, sono saliti in cattedra giudicando i suoi calzari non adatti al luogo.
E’ stato definito, tra le altre cose, uno “sprovveduto turista della domenica, che se ne deve stare a casa“. E ancora “il solito turista giapponese appena sceso dalla funivia con quei pantaloni a pinocchietto di quando era ragazzino“. I post e i commenti dei commentatori seriali indignati sono stati numerosi, tutti ad inveire contro “Nimsdai“, nomignolo usato dal 39enne sui social.
Lui, definito “re degli 8.000”, si è limitato a precisare: “So quello che faccio“. In un’intervista rilasciata la Repubblica, lo sportivo da 2 milioni di followers su Instagram ha sottolineato: “Quel che ho raggiunto nessuno lo aveva fatto prima di me. Le persone pensano che sei in sicurezza solo se sali con ramponi e scarponi. Loro sono saliti e scesi in sicurezza? Assolutamente sì. Per me non è così difficile, anche mia nonna può farlo“.