“Di prevenzione non si può parlare solo dopo una disgrazia. Gli eventi estremi come Stromboli stanno diventando frequenti. Avremo sempre più spesso temporali pericolosi e dovremo stare sempre più attenti. Scegliere il comportamento corretto può fare la differenza tra la vita e la morte”. A dirlo è il capo del Dipartimento di Protezione Civile Fabrizio Curcio in una intervista a La Repubblica.
Curcio è appena tornato da Stromboli, devastata pochi giorni fa da un nubifragio che ha provocato colate di fango, detriti e rocce, e dice: “vedere le case riempite di fango è un’esperienza terribile. Non solo per la perdita degli oggetti, ma anche per il pericolo corso dalle persone”. Ora “ci sono una settantina di nostri volontari al lavoro, insieme al direttore operativo. Esiste un rischio residuo e se dovesse di nuovo piovere in modo intenso, bisognerebbe intervenire. Non abbandoneremo l’isola a sé stessa. È una bellezza nazionale, ma molto delicata”.
Riguardo all’attenzione della politica sul cambiamento climatico, Curcio sottolinea che “quasi tutti hanno il tema dell’ambiente in agenda, ma quasi nessuno poi lo approfondisce. In ogni caso, chiunque sia chiamato a governare dovrà farci i conti, anche a livello internazionale“. Il tema saprà comunque imporsi? “Ormai è davanti agli occhi di tutti – risponde – Le alluvioni a metà agosto o a inizio autunno ci sono sempre state. Ma non così frequenti. Dall’inizio del mese abbiamo dovuto affrontare una situazione importante al giorno. C’è stata un’alluvione in Trentino il 5 agosto, a Monteforte Irpino il 9, a Stromboli il 12 e due sere fa il forte temporale a sud di Firenze. L’ultimo rapporto Ispra ci ricorda che il 94% dei Comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni o erosione costiera. La natura è bellissima, ma dobbiamo avere rispetto per le sue manifestazioni estreme. Chi ci si è ritrovato dentro conosce quanto siano pericolose e aggressive“.