Meteo Veneto: a Belluno luglio 2022 più caldo e meno piovoso del normale

Si sono avuti 14 giorni soleggiati, 17 instabili e nessun giorno di prevalente maltempo
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Luglio 2022 in provincia di Belluno è risultato più caldo e meno piovoso del normale, nonché più soleggiato: lo rende noto Arpav nella consueta analisi mensile. Il mese centrale dell’estate meteorologica è trascorso quest’anno all’insegna delle frequenti espansioni dell’anticiclone sub-tropicale africano verso l’Europa centro occidentale, intervallate da alcune sue attenuazioni, con conseguenti afflussi di aria relativamente fresca ed instabile. Le 14 giornate soleggiate e stabili sono risultate insolite per questo mese e solo nel 1998 se ne contarono di più (16). Le temperature medie mensili sono risultate circa 2.5°C superiori alla norma, con un’anomalia presente per gran parte del mese, ad eccezione del periodo dal 7 al 13. Si sono avute due onde di calore, la prima, breve, ad inizio mese, la seconda, più lunga, fra il 19 ed il 25. Il mese appena concluso va classificato come il terzo mese di luglio più caldo degli ultimi decenni, dopo quelli del 2015 e del 1983. Lo zero termico è variato fra un minimo di 3130 m del giorno 8 ed un massimo di ben 4980 m del giorno 25. Nel capoluogo bellunese, da inizio anno, l’anomalia termica è salita ora a +1.0°C, un valore notevole considerando che è mediato su sette mesi. Le precipitazioni totali mensili sono state inferiori alla norma, in alcune zone in maniera significativa, con deficit mediamente compresi fra 15 ed il 35%, anche se si riscontrano estremi che vanno dal -6% a Forno di Zoldo al -51% a Col Indes di Tambre, dove è piovuto quindi la metà del consueto.

La frequenza delle precipitazioni è stata normale o leggermente inferiore alle medie pluriennali, con 8-13 giorni piovosi, a seconda delle zone, a fronte di una media di 11-14. Il bilancio pluviometrico da inizio anno mostra ancora un deficit consistente sulle zone centro-meridionali della provincia, con scarti compresi fra -25 e -55%, mentre su quelle settentrionali l’anomalia risulta inferiore (-20% in media) o addirittura assente (a Santo Stefano è piovuto l’8% in più). A Belluno, negli ultimi 36 anni, fra gennaio e luglio, solo nel 1993 è piovuto meno, con 394 mm, contro una media di 768 mm.

Di seguito gli eventi o fenomeni particolari da ricordare di questo mese:

  • Giorno 15: un’intensa cella temporalesca, in moto dall’alto Agordino all’Alpago, provoca locali dissesti idrogeologici e dannose grandinate sulle Dolomiti, come ad esempio ad Alleghe. A Pian del Crep (Val di Zoldo) cadono 59 mm di pioggia, dei quali 32 in mezz’ora;
  • Temperature massime elevate fra il 20 ed il 23, con picchi di 37.7°C a Feltre, 36.9°C a Santa Giustina, 36.1°C a Longarone, 35.6°C a Belluno, 34.3°C ad Agordo, 32.2°C a Santo Stefano, 31.5°C a Caprile, 30.8°C a Falcade, 28.7°C a Pescul, 26.4°C ad Arabba e 23.1°C a Passo Falzarego. Tali valori termici sono per fortuna accompagnati ovunque, anche in pianura, da umidità relativa dell’aria molto bassa (25-30%), favorita dalle condizioni di terreno secco, dovuto alla carenza di precipitazioni dei mesi precedenti. Si è trattato dunque di “caldo torrido” e non di “caldo afoso”;
  • Giorno 23: forti rovesci temporaleschi provocano alcuni dissesti in Agordino (Alleghe e bassa Val Biois) e soprattutto nella vicina Val Canali (TN). A Pescul in questo giorno cadono 63 mm di pioggia;
  • Giorno 26: un cella temporalesca sul Monte Antelao favorisce colate detritiche lungo il canalone di Cancia e lungo il Rio Rudan. Le stazioni meteorologiche che monitorano le due zone registrano picchi di pioggia di 65 mm, dei quali 14.4 mm in 5 minuti, 37.2 mm in 15 minuti e 45.4 mm in mezz’ora.

In tutto si sono avuti 14 giorni soleggiati, 17 instabili e nessun giorno di prevalente maltempo.

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