Siccità, resta alto l’allarme in Portogallo: i sindaci corrono ai ripari

Diverse città e province portoghesi ricorrono alle ordinanze locali per applicare misure d'emergenza contro la siccità, in attesa di un piano del governo
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Continua l'allarme siccità in Portogallo. Particolarmente colpite sono le zone dell'entroterra, al confine con la Spagna, che ha già avviato misure di prevenzione su scala nazionale. In attesa di un piano di efficienza idrica del governo, annunciato per le prossime settimane, diverse città e province portoghesi ricorrono alle ordinanze locali per applicare misure d'emergenza e salvaguardare la disponibilità di acqua per gli usi essenziali.  

Buona parte della provincia settentrionale di Bragança, con circa 35mila abitanti, dipende dal bacino di Serra Serrada che, se non piove, avrà autonomia per soli tre mesi. Nella provincia, un terzo dei paesini più rurali già ricorre alle autocisterne per rifornirsi di acqua, che scarseggia negli appositi bacini. Il bacino di Ranhados, intorno a Viseu, da cui dipende l'approvvigionamento idrico di 20 mila abitanti di tre diverse città, è al di sotto del 20% della sua capienza, mentre quello di Arcossó, a Chaves, ha interrotto la fornitura di acqua per l'irrigazione. 

Il comune di Bragança sta creando piccoli stagni comunitari, con acqua non potabile da usare per le piccole irrigazioni domestiche, mentre il sindaco ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in cui si chiede ai cittadini di non usare l'acqua delle condutture per annaffiare giardini, riempire piscine o lavare automobili. Il primo cittadino, tuttavia, non esclude razionamenti e misure sanzionatorie più pesanti.  

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