Gli incendi sono una delle piaghe dell’Italia: ogni anno, migliaia e migliaia di ettari vengono distrutti dalle fiamme, che mandano in fumo ampie zone del nostro paesaggio naturalistico. Negli ultimi giorni, per esempio, 200 ettari di macchia mediterranea sono stati ridotti in cenere a Pantelleria, ma tutta l’Italia, da Nord a Sud, deve lottare contro gli incendi, soprattutto nel periodo estivo.
Personale di terra, elicotteri e Canadair sono i mezzi che tipicamente guidano le azioni di risposta agli incendi quando sono ormai innescati ma un innovativo sistema radar è in grado non solo di assistere efficacemente negli interventi ma anche di svolgere un’attività di prevenzione. Stiamo parlando del sistema radar a controllo remoto sviluppato dall’azienda Triskav.
“La tecnologia esiste dal 1982 quando fu realizzata in Egitto per il controllo di una basa navale. Poi è rimasta dormiente fino a quando negli ultimi anni ci sono state diverse manifestazioni d’interesse per realizzarla ancora”, spiega ai microfoni di MeteoWeb l’Ingegnere Giorgio Comerio, Responsabile Tecnico e Progettazione di Triskav. Sulle nostre pagine, avevamo parlato della tecnologia radar di Triskav già il 4 agosto 2021. “Da allora, ci sono state diverse manifestazioni di interesse da parte di Comuni e Regioni per la lotta agli incendi, però non si sono ancora formalizzate. Quindi la società verrà resa operativa a fine anno o all’inizio del prossimo anno”, continua Comerio. “In linea di massima, la parte operativa è in Italia, con ricerca e sviluppo a Rimini e l’unità di montaggio e assemblaggio nella Repubblica di San Marino”.
Comerio ci ha spiegato poi come funziona la tecnologia radar a controllo remoto: “una parte del radar, costituita dall’antenna e dall’unità di lavorazione del segnale, è posizionata in cima ad una montagna o nel luogo più adatto per poter controllare una vasta area, come boschi o zone confinanti o anche aree marittime. Il controllo del radar viene effettuato da remoto utilizzando la rete 4G o 5G se disponibile”. Per esempio, da Reggio Calabria si potrebbe controllare cosa accade nei boschi della Lombardia e viceversa, ci viene spiegato.
“Il sistema è poi affiancato dall’installazione di alcune telecamere, sempre controllate da remoto, in grado di vedere al buio e di localizzare le fonti di calore, come il motore di un’automobile o anche un principio di incendio. Il sistema radar è integrato anche dalla possibilità di comandare un drone, sempre da remoto. Questo permette di evitare falsi allarmi e inutili interventi della Guardia Forestale, della Protezione Civile o delle altre autorità preposte al controllo del territorio. Il drone viene messo in volo da remoto e va a visualizzare con esattezza quale è l’elemento comparso sullo schermo radar come qualcosa da verificare”, come “un’automobile in un bosco alle 4 di notte”. “Il drone può andare a vedere se si tratta dell’automobile della Guardia Forestale o del cacciatore di frodo o del piromane. Con la visione diretta da remoto, l’operatore del radar può gestire gli interventi delle forze dell’ordine”, ha spiegato Comerio.
Ma i benefici del radar a controllo remoto di Triskav non si limitano solo agli incendi. La tecnologia, infatti, ha ricadute anche in termini di prevenzione e di difesa dell’ambiente. Con questo sistema radar, è possibile “controllare 24 ore su 24 una vasta area di territorio o di aree marine”. “Da remoto, da una centrale operativa situata nella zona più favorevole, si può vedere, controllare e gestire una zona che può essere a rischio incendio, oppure tombaroli che vanno a violare delle tombe, può controllare eventuali attività illecite dei pescatori e nel caso dei parchi marini eolici, con il sistema remoto integrato ad un sonar, può anche monitorare il passaggio dei grandi mammiferi”, ha continuato il Responsabile Tecnico.
Le potenzialità e i benefici di questo sistema radar a controllo remoto sono evidenti e sarebbero utilissime nella lotta agli incendi e nella difesa dell’ambiente. Eppure, ci dice Comerio, “la pubblica amministrazione, ben informata, tace e dorme sonni profondi”. “Già lo scorso anno, molte testate, italiane e straniere, hanno diffuso la notizia. Ciononostante il sonno della pubblica amministrazione è profondo. Sfortunatamente pare che non ci sia un vero interesse nella lotta, quanto un maggiore interesse nell’utilizzo di personale, elicotteri, Canadair quando avviene l’incendio. Ma di notte il Canadair non vola e l’incendio ha il tempo di svilupparsi, può provocare grandi danni a strutture e abitazioni e anche la perdita di vite umane. Il radar, invece, lavora di notte, lavora con la pioggia, controlla un vasto territorio e localizza tutti gli oggetti in movimento. Può dire dove si trovano, a che velocità viaggiano, in quale direzione, da dove arrivano e tutte queste informazioni restano registrate per qualche settimana, nel caso in cui dovessero essere utilizzate per indagini più approfondite della Procura della Repubblica. Il radar è sempre operativo, il drone lavora anche di notte perché equipaggiato di telecamera termica. Questo sistema permetterebbe veramente il controllo e la difesa del territorio”, ha continuato.
“Noi siamo in contatto con alcune nazioni per il controllo confini, come la Tunisia, la Libia. Ma in realtà, mentre la tecnica oggi lo permette e ad un costo abbastanza contenuto, evidentemente ci sono degli interessi preesistenti che sono più forti del senso civico sia dei politici che della pubblica amministrazione”, conclude l’Ingegnere Comerio.