Alluvione Marche, idrometri non funzionanti: non inviarono i dati alla sala operativa della Protezione Civile

I dati della piena dei fiumi Misa e Nevola non arrivarono alla sala operativa del Protezione civile, per questo motivo non vennero attivate le relative allerte
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Gli idrometri lungo i fiumi Misa e Nevola a Pianello d’Ostra e a Corinaldo non sono entrati in funzione, registrando l’arrivo dell’ondata di piena la sera dell’alluvione del 15 settembre. Gli idrometri vennero spazzati via o sommersi dall’acqua e dal fango. In base a quanto si legge sull’edizione di Ancona del Qn-Resto del Carlino, non vennero dunque inviati i dati alla sala operativa del Protezione civile per l’attivazione delle relative allerte. Gli idrometri inviano rilevazioni ogni 30 minuti di circa.

Secondo il responsabile del Centro funzionale multirischi della Protezione civile regionale, Paolo Sandroni, l’impianto di Corinaldo inviò l’ultimo dato alle 20:30, registrando un livello normale. La rilevazione successiva, prevista alle 21:00, non arrivò perché l’idrometro era stato trascinato via. L’idrometro di Pianello inviò l’ultima consegna alle 20:55 circa e anche questa registrava un livello normale.

Poi vi fu il vuoto per due ore, forse perché l’impianto era stato sommerso. L’idrometro di Bettolelle di Senigallia invece segna l’arrivo dell’ondata di piena intorno alle 22:00, permettendo così di mettere in campo tutte le procedure del caso. A quell’ora il livello del fiume era 2,45 metri, alle 23 il picco di 6,47 metri. “Un ritmo di doppia crescita rispetto a quello dell’alluvione del 2014” sottolinea Sandroni.

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