“Con le rinnovabili non riusciremo a mandare avanti la seconda manifattura in Europa per sempre, l’unica alternativa con l’uscita dal carbone e dal gas è il nucleare“. Lo dice il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, in un’intervista a 24 Mattino su Radio 24 spiegando che l’accelerazione sulle rinnovabili è fondamentale “ma bisogna avere qualcos’altro, entro il 2040-2050 dobbiamo avere anche sorgenti continue e programmabili“. “Dobbiamo – spiega il ministro – uscire dal carbone e dal gas perché producono CO2, l’unica alternativa è il nucleare. Io poi dico tecnicamente, di nuova generazione, non le vecchie centrali. Se non facciamo questa scelta tecnologica e ideale non riusciremo mai a sbloccarci. C’è un muro ideologico che va a scapito dei nostri figli. Stiamo bloccando il futuro dei nostri figli con le ideologie di oggi e questo non va bene“.
Cingolani ha ricordato di essere stato “chiaro fin dal primo giorno: l’indipendenza energetica di un Paese è una indipendenza sociale e finanziaria“.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha subito commentato le parole del Ministro: “Bene Cingolani. Il nucleare moderno è la forma di produzione energetica più pulita e sicura. Chi in Italia dice no al nucleare, dice no ad un futuro di libertà energetica, con emissioni zero e bollette meno care. Per la Lega nessun dubbio: ritorno al nucleare subito!“.
Favorevole al nucleare anche Silvio Berlusconi, che oggi ai microfoni di Rtl ha detto: “mai più l’Italia dovrà trovarsi in queste condizioni che sono una precisa responsabilità della sinistra. Il governo di Enrico Letta nel 2014 ha portato la dipendenza dal gas russo al 45%. La sinistra ha bloccato i rigassificatori, i termovalorizzatori e il nucleare pulito. Il governo Draghi deve congelare gli aumenti delle bollette possibilmente evitando scostamenti di bilancio prima delle elezioni. La tempesta perfetta va fermata subito“.