Un recente studio pubblicato su “Nature Climate Change” è indicato dai suoi stessi autori come il primo a fornire dati scientifici per valutare l’efficacia dei governi nell’attuazione dei loro impegni nell’ambito dell’accordo di Parigi per la riduzione delle emissioni di CO2. Secondo la ricerca i paesi con gli impegni più difficili da raggiungere hanno anche maggiori probabilità di raggiungere i propri obiettivi. L’Europa è prima tra questi, con gli impegni più forti che sono anche i più credibili; i risultati suggeriscono invece che gli Stati Uniti, con impegni meno ambiziosi, non dovrebbero rispettare i propri obiettivi.
Lo studio portato a termine dalla School of Global Policy and Strategy dell’Università della California di San Diego (UC San Diego), ha preso in esame un campione di rappresentanti della Conferenza delle parti (COP), composta da oltre 800 esperti diplomatici e scientifici che, per decenni, hanno partecipato a dibattiti sulla politica climatica. E’ stato chiesto loro di valutare le nazioni dell’accordo di Parigi, incluso il loro paese, in relazione agli obiettivi climatici. “Gli impegni delineati negli accordi non sono legalmente vincolanti, quindi il successo dell’accordo è basato sulla affidabilità dei governi“, ha precisato l’autore principale dello studio David Victor, professore di innovazione industriale presso la School of Global Policy and Strategy della UC San Diego e co-direttore della Deep Decarbonization Initiative.
Victor ha spiegato inoltre che “i risultati indicano che il quadro dell’accordo sta funzionando abbastanza bene. L’accordo di Parigi sta spingendo i paesi a fare promesse ambiziose; l’anno scorso quasi tutti i paesi hanno aggiornato tali impegni e li hanno resi ancora più ambiziosi. Ciò che serve sono sistemi migliori per verificare se i paesi stanno effettivamente mantenendo ciò che promettono“. L’Europa è al primo posto nella credibilità seguita da Cina, Australia, Sud Africa e India. Stati Uniti e Brasile sono agli ultimi posti nella categoria credibilità dopo l’Arabia Saudita.