Concorso EUCYS: Italia presente con 6 ragazzi autori di due progetti

Nella settimana dal 13 al 18 settembre 2022 Leiden ospiterà la 33ª edizione EUCYS
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Il 33° concorso EUCYS-European Union Contest for Young Scientists è in programma a Leiden in Olanda dal 13 al 18 settembre. L’Italia è presente con sei ragazzi diciottenni autori dei due progetti riportati di seguito, scelti dalla Giuria della FAST-Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche.

Il concorso EUCYS è molto prestigioso, in quanto è l’unico approvato da tutte le istituzioni comunitarie (Parlamento, Consiglio, Commissione) e dai Governi di tutti gli Stati membri dell’Unione per questa fascia di età. Nel nostro paese l’iniziativa è parte integrante del Programma “Io Merito” per la valorizzazione delle eccellenze del Ministero dell’Istruzione.

La selezione in Italia è promossa dalla Fast fin dall’avvio, avvenuto 34 anni fa, nel 1989. I vincitori possono ottenere non solo premi in denaro fino a settemila euro, ma anche vincere gli accrediti per altre competizioni internazionali in Europa, America e Asia, di realtà prestigiose che collaborano con la Fast da anni; ciò consente ai “genietti” di poter conseguire brillanti riconoscimenti; fare viaggi anche all’estero per mostrare le loro invenzioni, prototipi e ricerche; confrontarsi con tanti altri coetanei con i medesimi interessi; vincere borse di studio o denaro, come è accaduto negli anni scorsi.

I progetti che rappresentano l’Italia a EUCYS

Analisi batimetrica tramite dati georeferenziati con drone acquatico
Davide Frena (2004), Gianmaria Grotta (2004), Dominick Riz (2004), Istituto Rainerum, Bolzano

B.A.G.D.A.D. è il nome dell’imbarcazione creata dai tre studenti del Rainerum per il monitoraggio delle sedimentazioni nei fondali di bacini idrici artificiali. Si tratta di un drone acquatico in grado di effettuare le misurazioni della profondità del fondale, controllandone la variazione nel tempo. La barca è costituita da uno scafo in vetroresina dotato dei componenti per la navigazione autonoma (tipici di un drone aereo) e di un sistema per l’acquisizione dei dati gestito da un computer di bordo. Dopo aver concluso il monitoraggio, i dati vengono trasferiti dal natante al computer per creare una mappa tridimensionale del fondale attraverso una “nuvola di punti”, ovvero dei dati ordinati a tre a tre riguardanti la profondità e le rispettive coordinate.
La scelta del progetto è coerente con la presenza nella provincia degli autori di bacini idrici artificiali, e di centrali idroelettriche.
E’ un sistema di misurazione autonomo, con costi inferiori rispetto ad un batimetro commerciale, che funzioni anche in condizioni in cui l’acqua ed il fondale sono ricchi di materiale organico, caso in cui quello commerciale potrebbe restituire informazioni meno accurate.

Sistema di controllo da remoto delle api
Marco Carnevale (2004), Filippo Cazzola (2004), Luca Bincoletto (2004), ITAS Carlo Gallini, Voghera (PV)

La conoscenza dell’apicoltore 4.0 e dell’importanza delle api come impollinatori e bioindicatori stimola i tre allievi del Gallini a progettare e realizzare un sistema di controllo da remoto delle arnie per aiutare ad avere informazioni utili per rendere più efficiente la gestione degli apiari. Si avvalgono della collaborazione dell’azienda “L’ape regina” di San Sebastiano Curone (AL), dove testano il prototipo e poi installano il sistema completo.
Il dispositivo elettronico permette di rilevare il peso complessivo dell’arnia, le concentrazioni di CO2, di composti organici volatili e i valori di temperature ed umidità interna ed esterna dell’arnia.
I dati raccolti ad intervalli regolari (ogni 15 minuti), sono trasmessi ad una pagina web che provvede ad archiviarli in un database interrogabile via web. Ci sono anche pagine in cui i dati, registrati sotto forma di serie temporali, vengono rappresentati mediante grafici.
Il sistema permette nei mesi invernali di raccogliere informazioni importanti sullo stato di salute della famiglia di api. Filippo, Luca e Marco verificano, ad esempio, come le api riescono a mantenere, in prossimità del glomere, temperature superiori a quelle ambientali che consentono loro la sopravvivenza anche nei periodi più freddi.
La cella di carico posizionata sotto l’arnia è in grado di rilevare una progressiva diminuzione del peso dell’arnia, dovuta alla riduzione delle scorte alimentari di soccorso della famiglia che l’apicoltore posiziona periodicamente nella parte alta dell’arnia.

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