Covid, Le Foche: “un 50enne sano non deve fare la quarta dose”

La quarta dose "anche se non ci protegge dal contagio molto, ci protegge verso la malattia grave ed evita il ricovero in ospedale"
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Il Prof. Francesco Le Foche, immunologo clinico, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso della trasmissione ‘I Lunatici’, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle quattro, live anche su Rai 2 tra l’una e dieci e le due e trenta circa.

Le Foche ha fatto il punto sulla questione Covid-19: “Che autunno mi aspetto? Abbiamo avuto molte persone che si sono contagiate in primavera e in estate. Molte persone si sono immunizzate anche con l’infezione. Ora è molto importante soprattutto per gli over 60 e le persone fragili, donne in gravidanza, ospiti delle RSA e operatori sanitari, fare la quarta dose. La quarta dose rinnova l’immunità. Queste sono le categorie che devono fare la quarta dose. La quarta dose anche se non ci protegge dal contagio molto, ci protegge verso la malattia grave ed evita il ricovero in ospedale, dove ci potrebbero essere altrimenti degli ingorghi. Con la quarta dose si riduce molto il carico sul sistema sanitario e soprattutto si salva la vita. Ora è stato autorizzato il vaccino nuovo, anche con il BA1, un vaccino bivalente che rinnova l’immunità. Un cinquantenne sano non deve fare la quarta dose, devono tutti concludere il ciclo vaccinale e le categorie di cui parlavo fare la quarta dose. Dobbiamo mettere in campo una campagna vaccinale razionale“.

Le Foche ha proseguito: “La comunicazione? Ora ci sono le elezioni, è stata un po’ tralasciata la comunicazione sul Covid e forse questo non è stato utile per le persone che dovrebbero sottoporsi alla quarta dose subito. Abbiamo tanti over 60 che sono fragili e non lo sanno. La comunicazione deve essere sempre all’altezza della divulgazione empatica, bisogna fare in modo che le persone tendano a rapportarsi con il proprio medico di famiglia per arrivare al massimo del risultato. Poi oggi abbiamo farmaci antivirali, anticorpi monoclonali, questa condizione ci favorisce molto, le armi che noi abbiamo sono molte e sono all’altezza della situazione. Arriveremo ad una forma annuale di vaccinazione come si fa con l’influenza“.

In merito alla possibilità che arrivino nuove varianti, Le Foche ha affermato: “Sembrerebbe che le variazioni di questo virus si siano un po’ appiattite. Poi è chiaro, parliamo di un qualcosa che è in evoluzione e di un virus che tende a cambiare. Ma sembrerebbe cambiare verso l’iter che abbiamo interpretato. Il quadro è quello di una convivenza assoluta con questo virus e con tranquillità. Sempre con le opportune cautele, ma siamo arrivati a un punto di scienza applicata che ci permette di convivere con il virus. Non mi aspetto cose importanti in futuro“.

Riguardo il vaccino anti influenzale, Le Foche ha dichiarato: “Raccomando di farlo, è importante. Per quello che vediamo nell’altro emisfero quest’anno qualche incidenza superiore dell’influenza ci sarà“.

Infine, sulla questione vaiolo: “Non mi preoccupa molto, chi ritiene di essere a rischio può fare il vaccino, le modalità di controllo sono abbastanza buone, possiamo controllarlo tranquillamente con l’attenzione giusta“.

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