Quella di Dorothy Eady è una di quelle storie destinate a diventare leggenda, e ad essere sempre più alimentate nel corso degli anni e poi dei secoli. Che gran parte della vita sia un mistero, anche per coloro che pensano di sapere tutto su di essa, non è di certo una novità. Per centinaia di anni, grandi saggi dell’Estremo Oriente hanno creduto che la vita avesse un significato molto più profondo di quanto si possa pensare e secondo le loro convinzioni, l’anima umana resta viva anche dopo la morte.
Quest’anima, dopo la morte del corpo, va ‘semplicemente’ alla ricerca di un altro corpo da utilizzare per tornare a vivere e ad essere ‘concreta’. Si tratta della reincarnazione, ovvero un fenomeno che, per molti, è qualcosa di reale e straordinario, per altri una fandonia antiscientifica. Ci sono stati molti casi documentati in tutto il mondo in cui i bambini piccoli sono stati in grado di dire chi erano nella loro precedente incarnazione. Uno dei casi più interessanti è la storia di Dorothy Eady che sosteneva di aver vissuto in precedenza come sacerdotessa egiziana.
Chi era Dorothy Eady
Dorothy Eady è nata a Londra nel 1904. All’età di 3 anni ebbe un tragico incidente, durante il quale cade e batté la testa. Andò in coma per diversi giorni. Dal momento in cui si svegliò la sua vita non fu più la stessa. Da quel momento si convinse che Londra non fosse il suo posto sulla terra, ma nessuno ci prestò molta attenzione, finché non si imbatté in un’enciclopedia illustrata per bambini, dove trovò diverse informazioni sull’Egitto. Fu una vera e propria svolta nella sua vita. Crescendo, iniziò ad affermare sempre più spesso che era l’Egitto la sua vera casa e che lì avrebbe dovuto vivere. Da adolescente, ottenne un lavoro al British Museum, dove ebbe modo di vedere mostre e fotografie dalla terra dei faraoni. Per lei fu illuminante: si convinse che era da lì che arrivava.
Il dubbio, per chi la conosceva, era: l’incidente aveva causato un cambiamento irreversibile nella mente di Dorothy e aveva iniziato a vivere in un nuovo mondo che aveva creato lei stessa, o tutto ciò che diceva era frutto di reincarnazione?
L’Egitto
Il rapporto tra Dorothy con l’Egitto si fece sempre più stretto. Lesse centinaia di libri sull’argomento e visitò tutti i musei. I genitori di Dorothy erano ovviamente preoccupati per tutto questo, ma erano convinti, conoscendola, che la loro figlia non fosse malata di mente. Pensarono al suo amore per l’Egitto come ad una forte passione. Quando Dorothy andò al college, incontrò uno studente egiziano: Eman Abdel Meguin. Si innamorò di lui e si sposarono. Insieme partirono per l’Egitto e si stabilirono al Cairo. Lì diede alla luce il suo primo figlio, al quale diede il nome di Seti, come il faraone della XIX dinastia egizia. Dorothy, che sembrava riuscire a tradurre i geroglifici meglio di chiunque altro, ottenne grandi riconoscimenti per la sua conoscenza dell’Egitto. Fu assunta come prima donna nel Dipartimento delle Antichità del Paese. Si sentiva fortemente connessa con gli dei egizi, e praticava antichi rituali.
Una notte, raccontò la stessa Dorothy, ebbe una rivelazione del dio Hor-Ra e fu lui a ‘ricordarle’ tutta la sua vita precedente. Le disse che lei era la reincarnazione di una sacerdotessa egiziana, nata proprio durante il regno di Seti I. Suo padre la diede al tempio, dove fece voto di castità e divenne sacerdotessa. Ma il faraone si innamorò di lei ed ebbero un figlio. Ma Dorothy dovette suicidarsi: aveva infranto i suoi voti di castità.
Le prove
A quel punto risultò semplice e semplicistico accusare Dorothy Eady di follia, ma lei dimostrò con i fatti la propria verità, mettendo a tacere molti miscredenti. Nel 1956 ottenne un lavoro ad Abydos, luogo dove si ergeva il tempo in cui era stata sacerdotessa. Un esperto del Dipartimento delle Antichità decise di verificare la credibilità delle sue parole e nel buio più completo, nel tempio, le ordinò di indicare dipinti murali che, come sacerdotessa, avrebbe dovuto conoscere perfettamente bene e sapere dove erano. Con suo grande stupore, Dorothy non ebbe problemi ad indicare i posti corretti per ogni dipinto. Non poteva averli visti in nessuna fotografia prima. L’unica possibilità era che fosse già stata qui in precedenza.
Ma non solo. Dorothy parlò di un giardino, in quell’edificio, del quale nessuno sapeva nulla. Dopo diversi mesi si scoprirono i resti di un’area verde nel tempio, proprio lì dove l’aveva indicata la donna.
Dorothy, tra follia e leggenda
Dorothy Eady morì in Egitto nel 1981. Fu sepolta proprio nel tempio di Abydos. Il suo caso ebbe una grande eco mediatica, e anche la BBC, un anno prima della sua morte, decise di dedicarle un documentario. La sua figura è ancora oggi un grande e straordinario mistero irrisolto.