La Russia non venderà gas o petrolio ai Paesi che decideranno di imporre un tetto ai prezzi: lo ha ribadito il ministro dell’Energia russo, come riporta la Tass.
Ma l’Europa, intanto, prosegue sulla propria strada. “Il vertice europeo dei ministri dell’Energia sarebbe stato un fallimento, dal nostro punto di vista, se avesse bocciato il price cap. Invece, anche grazie al nostro lavoro preparatorio, è accaduto il contrario: è stato dato un mandato alla Commissione in tal senso. Opzione che ha visto 15 Paesi schierarsi chiaramente a favore. Non si poteva ottenere più di questo. La Commissione potrebbe anche occuparsene più avanti, ma comunque entro settembre“. E’ quanto riferito dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in un’intervista a Repubblica, aggiungendo: “Forse faremo in tempo con questo governo in carica a fare il secondo round, altrimenti passerò il testimone, e i relativi dati, al mio successore. Ma adesso la cosa è ben avviata“.
“Il documento dell’altro giorno“, ha sottolineato, “non è stato messo ai voti. Ogni ministro si è espresso, e mentre alcune dichiarazioni sono state esplicitamente favorevoli, altre hanno espresso dubbi, altre ancora, in particolare quelle dei Paesi più dipendenti dal gas russo, sono state esplicitamente contrarie“. Quanto alla Germania, ha insistito Cingolani, “ho parlato a lungo con il ministro tedesco Habeck“. “Condivide il price cap in linea di principio, ma il suo governo vuole valutare fino in fondo se non rischia di penalizzare qualcuno dei Paesi membri“, ha precisato.