Febbre di Lassa, entro 2070 il virus potrà colpire 700 milioni di persone

Il tasso di mortalità per i pazienti ricoverati in ospedale con febbre di Lassa è generalmente elevato e talvolta raggiunge l'80%
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Ci potrebbero volere 50 anni prima che il virus della febbre di Lassa possa arrivare a colpire, solo in Africa, oltre 600 di persone in più rispetto ad oggi a causa del cambiamento climatico e dello sfruttamento del territorio: il numero di persone potenzialmente esposte al virus potrebbe passare dai 92 milioni di oggi, presenti perlopiù in Africa occidentale, ai 453 milioni entro il 2050, e 700 milioni entro il 2070. Il che rappresenterebbe un aumento di oltre il 600% e una estensione territoriale che coprirà centro e est Africa.

Sono queste le proiezioni, presentate sulla rivista Nature Communications, alle quali si è giunti grazie ad uno studio condotto da esperti dello Scripps Institute di La Jolla in California. Quello della febbre di Lassa è un virus “zoonotico” che si diffonde all’uomo da altri animali, in questo caso un roditore, il ratto del Natal (Mastomys natalensis). A trasmettere il virus sono, probabilmente, gli escrementi del roditore in questione.

La febbre di Lassa

La febbre di Lassa è emorragica, caratterizzata da esordio improvviso, acuto e spesso accompagnate da manifestazioni emorragiche. In base alle stime l’80% delle infezioni sia lieve o asintomatica: gli altri casi sono più gravi, con segni e sintomi che possono includere emorragie dalla bocca e dall’intestino, bassa pressione sanguigna (shock) e perdita dell’udito potenzialmente permanente. Il tasso di mortalità per i pazienti ricoverati in ospedale è generalmente elevato e talvolta raggiunge l’80%.

Ogni anno si registrano in Nigeria e in altri Paesi dell’Africa occidentale, diverse centinaia di migliaia di infezioni. Ad oggi non esiste un vaccino o un trattamento farmacologico altamente efficace. Il virus si diffonde solo in alcune aree, non in tutte quelle in cui sono presenti gli animali serbatoio. Ad influire potrebbero essere anche fattori ambientali, che contribuiscono a determinare se e dove si può verificare una trasmissione virale significativa.

Come si trasmette

I ricercatori hanno quindi sviluppato un modello di trasmissione del virus, partendo dai dati sulle condizioni ambientali nei siti dove il virus è attualmente diffuso.

Incrociando dati climatici, temperature, precipitazioni e di sfruttamento del suolo, gli esperti hanno prospettato che nei prossimi decenni anche estesi territori di Africa centrale e orientale saranno adatti a sopravvivenza e diffusione del Lassa.

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