Tra poche ore l’impatto di DART, lo storico tentativo di deviare un asteroide

Se un asteroide puntasse contro la Terra, saremmo in grado di deviarlo? Lo scopriremo tra poche ore
MeteoWeb

Prima che la sonda di difesa planetaria DART della NASA vada a sbattere contro l’asteroide Dimorphos, alle 01:14 ora italiana del 27 settembre, offrirà immagini eccezionali del 6° asteroide che abbiamo mai visto da vicino. Gli scienziati sono ansiosi di mettere le mani su quelle foto, in quanto sappiamo estremamente poco delle rocce spaziali che potenzialmente minacciano la Terra.

Le missioni sugli asteroidi sono piene di sorprese. Quasi due anni prima della collisione di DART, la NASA ha appreso in prima persona quanto possano essere imprevedibili queste rocce spaziali quando la missione OSIRIS-REx è atterrata brevemente sull’asteroide Bennu per raccogliere un campione. Contro ogni aspettativa, la superficie disseminata di massi dell’asteroide largo mezzo chilometro era così morbida che quasi ha inghiottito la sonda.

Con la missione DART (abbreviazione di “Double Asteroid Redirection Test”), la NASA ha inviato un veicolo spaziale per deviare l’orbita di un asteroide, di cui gli scienziati sanno tanto poco quanto sapevano di Bennu prima dell’incontro di OSIRIS-REx.

DART sarà la prima missione a studiare da vicino un sistema binario di asteroidi.

La roccia spaziale mai vista in dettaglio

DART sta puntando all’asteroide Dimorphos largo 160 metri, che orbita attorno a un asteroide più grande, largo 780 metri chiamato Didymos. Grazie alle misurazioni a terra, gli scienziati conoscono la velocità con cui Dimorphos orbita attorno a Didymos e hanno un’idea approssimativa della composizione chimica dell’asteroide più grande. Dimorphos, l’obiettivo finale di DART, tuttavia, è completamente sconosciuto.

Dimorphos ESA Colosseo
Copyright ESA-Science Office

Grazie alla missione DART, Dimorphos diventerà uno degli asteroidi più studiati dell’universo, unendosi a Bennu, Itokawa e Ryugu visitati dalle missioni giapponesi Hayabusa 1 e Hayabusa 2 e a Eros, che è stato esplorato dalla sonda NEAR Shoemaker della NASA nei primi anni 2000. Dimorphos e Didymos diventeranno la 6ª e la 7ª roccia spaziale mai vista da vicino da un veicolo spaziale, su oltre 26.000 asteroidi attualmente noti che si avvicinano regolarmente all’orbita terrestre. Oltre ai 4 precedenti, l’asteroide Toutatis è stato brevemente visitato dalla sonda cinese Chang’e 2, ne ha scattato diverse immagini nel 2012.

Effetti di collisione imprevedibili

Prima che DART colpisca la superficie di Dimorphos a una velocità sbalorditiva di 22mila km/h, il veicolo spaziale trasmetterà le immagini dell’asteroide, catturate dalla sua fotocamera DRACO, una al secondo. All’inizio, la fotocamera vedrà entrambi gli asteroidi, poi si concentrerà su Dimorphos, guidando DART verso di esso. Mentre DART si dirigerà verso la roccia spaziale più piccola, le immagini diventeranno sempre più dettagliate fino a quando la trasmissione non si interromperà bruscamente: quello sarà il momento della collisione.

Un CubeSat costruito in Italia, chiamato LICIACube, che ha viaggiato come passeggero su DART, è stato rilasciato 11 giorni prima dell’impatto, e osserverà lo schianto da una distanza di sicurezza di 1.000 km, poi si avvicinerà verso la superficie per esplorare gli affetti della collisione in dettaglio.

Poiché gli scienziati sanno poco di Dimorphos, non hanno idea di come la roccia risponderà allo schianto di DART. L’asteroide sarà morbido come Bennu e inghiottirà DART come una palude, o il solido pezzo di roccia schiaccerà completamente DART? Gli asteroidi sono così piccoli e la loro gravità così debole che anche vedere la roccia dall’alto non aiuta a prevedere l’effetto dell’impatto.

Di cosa è fatto Dimorphos?

Basandosi su come Didymos, la più grande delle due rocce, riflette la luce, gli astronomi pensano che l’asteroide sia costituito principalmente da rocce ricche di silicati, a differenza di Bennu, che è fatto di un materiale meno denso e ricco di carbonio.

Se Dimorphos è fatto dello stesso materiale del suo compagno più grande e le ipotesi sono corrette, la collisione con DART sarà meno disordinata e forse meno efficiente nel cambiare l’orbita di Dimorphos di quanto sarebbe se l’asteroide fosse più morbido. Per saperlo con certezza, però, dovremo attendere i dati di LICIACube.

Il CubeSat effettuerà anche un sorvolo intorno a Dimorphos e osserverà l’intero asteroide per consentire agli scienziati di ricostruirne la forma. Ci vorranno settimane o mesi, tuttavia, per scaricare tutti i dati e rivelare i segreti di Dimorphos.

Come si formano gli asteroidi binari?

Dato che il duo Didymos-Dimorphos è il primo asteroide binario ad essere studiato in dettaglio, gli scienziati sperano di imparare qualcosa su come si formano queste coppie. Secondo le stime, circa il 16% degli asteroidi near-Earth più larghi di 200 metri potrebbero essere binari. Si sa che esistono anche triplette di asteroidi. Secondo alcune teorie, tali famiglie di asteroidi potrebbero formarsi quando una roccia più grande inizia a ruotare molto velocemente, perdendo parte del suo materiale nel processo. Altre teorie suggeriscono che potrebbero essere prodotte in collisioni.

Gli asteroidi sono pieni di sorprese e vederne uno non significa che possiamo prevedere il comportamento di tutti gli altri. Imparare il più possibile su Didymos e Dimorphos aiuterà però gli scienziati a fare ipotesi migliori su altri asteroidi. Più scopriamo, maggiori saranno le possibilità di sapere cosa fare quando una pericolosa roccia spaziale punterà verso la Terra.

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