La Provincia di Bolzano ricorda la “Grande Catastrofe”, ossia l’alluvione che investì esattamente 140 anni l’Alto Adige, cui seguì nel 1884 la nascita dei bacini montani e del servizio tecnico per la regolazione delle acque, come elemento di tutela del territorio.
“Tra il 16 e il 20 settembre 1882, il versante meridionale delle Alpi Orientali fu interessato da uno dei più gravi eventi alluvionali avvenuti sul nostro territorio, ricordato come la “Grande Catastrofe”. La concomitanza di precipitazioni eccezionali, il repentino scioglimento delle prime nevi autunnali e gli ampi disboscamenti effettuati per la costruzione della ferrovia della Pusteria, causò il verificarsi di frane e colate detritiche che trascinarono enormi quantità di detriti e legname negli alvei dei torrenti principali, a loro volta interessati da piene eccezionali”, ricorda la Provincia con un post su Facebook.
“Nella nostra provincia furono particolarmente colpiti i centri abitati di Brunico, Perca, Valdaora, Villabassa, Monguelfo, Dobbiaco, San Candido e Sesto con gravissimi danni ad abitazioni, strade e coltivazioni. La linea ferroviaria subì ben 137 interruzioni per una lunghezza totale di 15 km. L’alluvione si trasferì nell‘Isarco e poi nell’Adige, provocando numerose rotte degli argini che trasformarono l’intero fondovalle in un enorme lago temporaneo. Un secondo grave evento colpì la stessa zona poche settimane dopo, tra il 25 ed il 29 ottobre, distruggendo gran parte degli interventi da poco realizzati in seguito al primo disastro”, si legge ancora.
“Questo drammatico avvenimento ha segnato un cambiamento fondamentale per la sicurezza della popolazione altoatesina: nel 1884 venne infatti istituito un Servizio tecnico per la sistemazione dei bacini montani e la regolazione dei corsi d’acqua, i cosiddetti bacini montani, una struttura ancora oggi presente all’interno della Bevölkerungsschutz Südtirol – Protezione Civile Alto Adige con il nome di Area funzionale bacini montani”, conclude la Provincia di Bolzano.