”Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, candidato al Parlamento, è accusato dalla Corte dei conti, insieme con il responsabile della Protezione civile, Carmelo Tulumello, di un danno erariale del valore di 11,1 milioni di euro. Per i pm contabili il governatore e il dirigente avrebbero causato quel buco con gli affidamenti alla cieca alla Ecotech Srl di Frascati per la fornitura di milioni mascherine. Contratti in gran parte pagati in anticipo e che alla fine non sono stati onorati”. E’ quanto scrive oggi ‘La Verità’.
”Adesso – si legge – la Corte dei conti sembra pronta a chiedere la restituzione del denaro direttamente ai due ‘indagati’, visto che la Ecotech non è mai riuscita a restituire gli anticipi incassati e subito girati ai subfornitori, la svizzera Exor Sa e l’inglese Giosar Ltd, società straniere, ma con titolari italiani. La Procura contabile, rappresentata da Alfio Vecchio, il 21 marzo 2022, nell’ambito del procedimento istruttorio I00169/2020, ha incaricato delle indagini la polizia giudiziaria. Il 15 aprile successivo, due giorni prima della Pasqua, sono stati convocati in Procura il rappresentante della Ecotech Sergio Mondin e il suo avvocato Giorgio Quadri. Un paio di mesi dopo la Procura ha inviato a Zingaretti e Tulumello l’invito a dedurre, cioè a replicare”.
A denunciare il caso nel 2020, spiega La Verità, era stato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo. ”Ecotech, un’azienda attiva nel settore degli impianti di illuminazione, nella primavera del 2020 avrebbe dovuto fornire alla Regione Lazio 7,5 milioni di dispositivi di protezione, per un valore di 35,8 milioni di euro, per la quale erano stati versati complessivamente dall’ente guidato da Zingaretti acconti per 14,6 milioni di euro. Le consegne sarebbero dovute avvenire scaglionate tra il 23 marzo, il 30 marzo e il 6 aprile 2020. Ma, all’11 aprile, erano state consegnate solo 2 milioni di mascherine chirurgiche con marchio cinese (mentre tutte le altre avrebbero dovuto essere prodotti della 3M), costate 1,4 milioni di euro – scrive il quotidiano – Per questi ritardi, con atti del 29 marzo e del 2 aprile, la Protezione civile aveva revocato alla Ecotech due affidamenti da 25,2 milioni di euro complessivi, confermando solo quello da 10,6 milioni che comprendeva le chirurgiche. Il 10 aprile, a sorpresa, la Regione aveva rinnovato gli affidamenti perché, secondo quanto messo nero su bianco da Tulumello, la Ecotech aveva rilasciato ‘idonea garanzia fidejussoria’ (poi rivelatasi falsa) pari al valore dell’acconto, dopo aver dimostrato ‘l’effettiva realizzabilità della fornitura’. Il 25 aprile, assediata dagli articoli della Verità e dagli interventi in aula della Colosimo, la Regione Lazio aveva poi definitivamente risolto i contratti”.
”Adesso – sottolinea La Verità – bisognerà capire se gli errori commessi da Zingaretti e Tulumello, anche a giudizio del coordinatore dell’Avvocatura regionale, siano sanati dallo scudo penale garantito dai cosiddetti decreti emergenziali emanati dal governo Conte 2 a protezione dei pubblici ufficiali alla ricerca disperata di protezioni facciali in piena crisi pandemica. Da fine agosto in Regione la notizia dell’invito a dedurre è diventato tema di chiacchiera da bar (…). Ieri l’ufficio stampa della Regione Lazio ci ha comunicato che Zingaretti e Tulumello ‘hanno risposto alle deduzioni richieste dalla Corte dei conti affermando la piena regolarità delle procedure seguite nell’affidamento dei contratti di fornitura’, e che questi ‘erano stati già sottoposti al vaglio dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac)’. La quale – conclude l’articolo – nell’adunanza del 9 settembre 2020 ha deliberato l’invio della nota di archiviazione perché ‘è emersa l’assenza di significative irregolarità nell’operato dell’amministrazione, in quanto improntato a fronteggiare criticità di estrema gravità rispetto alle quali si è data preminenza alla tutela della salute pubblica nel rispetto di una disciplina eccezionale ed in deroga che ha caratterizzato l’attività di approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e di altre forniture sanitarie destinate a contenere l’epidemia da Covid 19”’.
Mascherine, Chiara Colosimo (Fratelli d’Itali): “Corte dei Conti conferma le mie denunce”
”A seguito di quanto pubblicato oggi sulla ‘Verità’, ho protocollato una richiesta di accesso agli atti urgente; quanto letto questa mattina conferma quello che ho denunciato finora rimanendo sempre inascoltata”. Così all’Adnkronos il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, presidente della Commissione regionale Trasparenza e Pubblicità, commenta la notizia sulle indagini della Corte dei Conti in merito agli affidamenti da parte della Regione Lazio alla Ecotech Srl per la fornitura di milioni mascherine nel 2020. ”La mia prima interrogazione risale al 7 aprile 2020 ed è ancora senza risposta – prosegue Colosimo – Nel frattempo oltre ad essere accusata di ‘bufale’ e minacciata di denunce avevo sollevato esattamente quanto sembra emergere dalla Corte dei Conti: infatti quello che secondo noi aggrava tutta la vicenda del ‘mascherine-gate’ è esattamente la scelta di aver affidato a una società non affidabile una commessa così importante e di aver perfino novato i contratti dopo che l’opposizione aveva tentato giustamente di mettere in allerta il presidente Zingaretti”. ”A questo punto non Fdi ma sarebbe la Corte dei Conti a mettere fine al cosiddetto ‘modello Lazio’ – conclude Colosimo – mi pare che il banco di Zingaretti sia saltato e con lui tutte le sue bugie”.
Mascherine, Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia): “adesso Zingaretti ritiri la sua candidatura”
“Dal quotidiano La Verità apprendiamo che il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il suo dirigente della Protezione Civile Carmelo Tulumello sono sotto inchiesta da parte della Corte dei Conti per l’operazione che ha portato all’acquisto di circa 14milioni di mascherine in epoca Covid provocando, secondo i magistrati contabili, un danno erariale di oltre 11 milioni di euro. A distanza ormai di due anni, l’inchiesta conferma dunque che quanto denunciato per primi da Fratelli d’Italia in Regione Lazio e non solo, non erano fake news. Adesso Zingaretti ha il dovere di spiegare ai cittadini come mai, in un momento drammatico come i primi mesi dell’emergenza Covid, con gli italiani chiusi in casa e le attività produttive in ginocchio, la Regione da lui governata si permetteva una gestione così spregiudicata, per non dire altro, dei soldi pubblici. Se non ne è in grado, ci chiediamo con quale faccia Zingaretti possa presentarsi agli elettori del Lazio che domenica si recheranno alle urne. Forse, anche per il suo bene, Zingaretti farebbe meglio a chiedere scusa e a valutare attentamente l’opportunità di andare avanti con la sua candidatura“. Lo dichiara Paolo Trancassini, deputato e coordinatore regionale del Lazio di Fratelli d’Italia, in una nota.
Mascherine, Igor Iezzi (Lega): “sullo scandalo del Lazio c’è l’immunità giudiziaria del Pd”
“A due giorni dal voto, immunità giudiziaria per il Pd. Indagini sulle mascherine fantasma acquistate dalla Regione Lazio concluse. Danno erariale per 11,1 milioni di euro. Zigaretti accusato dalla Corte dei conti. Eppure, in Procura non si muove una foglia. Silenzio assoluto. Cosa sarebbe successo, invece, se a due giorni dal voto, al posto del governatore dem candidato alle elezioni politiche di dopodomani, ce ne fosse stato uno di centrodestra? E soprattutto: dietro questo scandalo, si nasconde forse la vera ragione del frettoloso passaggio di consegne con Enrico Letta alla guida del Pd nel marzo 2021?“. Lo dichiara il deputato della Lega Igor Iezzi, in una nota.
La difesa della Regione Lazio: “per l’Anac operato corretto”
Per l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) l’operato della Regione Lazio sul caso della mancata fornitura di mascherine è corretto. Lo dichiara in una nota la stessa Regione Lazio, in riferimento alle notizie riguardanti la richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti alla giunta Zingaretti, sulla mancata consegna di un lotto di mascherine acquistate. “La Regione Lazio – precisa la nota – ha risposto alle deduzioni richieste dalla Corte dei Conti affermando la piena regolarità delle procedure seguite nell’affidamento dei contratti di fornitura e che erano stati già sottoposti al vaglio dell’Autorità nazionale anticorruzione (di seguito Anac). A seguito di ampia istruttoria, il Consiglio dell’Anac nell’adunanza del 9 settembre 2020 ha deliberato l’invio della nota di archiviazione perché – continua la nota della Regione Lazio – ‘è emersa l’assenza di significative irregolarità nell’operato dell’amministrazione, in quanto improntato a fronteggiare criticità di estrema gravità rispetto alle quali si è data preminenza alla tutela della salute pubblica nel rispetto di una disciplina eccezionale ed in deroga che ha caratterizzato l’attività di approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e di altre forniture sanitarie destinate a contenere l’epidemia da Covid 19“.
Più in dettaglio, quanto al parziale pagamento anticipato, l’Anac – precisa ancora la Regione Lazio – ha rilevato come esso sia “espressamente consentito dalla disciplina emergenziale sia in modalità parziale sia integralmente“. “Anche rispetto alla esecuzione l’Anac non ha riscontrato criticità significative non ravvedendo condotte irregolari (e tantomeno illegittime) nella gestione del rapporto contrattuale e nelle azioni legali poste in essere a fronte degli inadempimenti. E’ stato inoltre ribadito che al Presidente della Regione non è attribuita alcuna competenza nell’esercizio dell’attività negoziale e nella gestione dei rapporti contrattuali dell’Ente, trattandosi di attività che esulano dai compiti di direzione. In ogni caso, nel periodo cui si riferiscono i fatti, il presidente Zingaretti era in isolamento domiciliare avendo contratto il Covid ed era sollevato da ogni sua funzione istituzionale“, conclude la nota della Regione Lazio.