Il razzo Artemis I della NASA resterà a terra qualche giorno in più. L’Agenzia spaziale stava prendendo in considerazione il 23 settembre o il 27 settembre il lancio del megarazzo Space Launch System (SLS) e della capsula Orion, un volo di prova senza equipaggio in orbita lunare. L’Agenzia ha annunciato però che la data più vicina non è più in gioco: ora punta al 27 settembre per il decollo di Artemis I, con il 2 ottobre come possibile data di backup.
Artemis I avrebbe dovuto già essere in viaggio. La NASA ha provato a lanciare la missione per la prima volta il 29 agosto, ma è stata ostacolata da una lettura anomala della temperatura in uno dei motori RS-25 del primo stadio dell’SLS. Il team della missione ha ricondotto il problema a un sensore di temperatura difettoso e ha preparato SLS e Orion per un altro tentativo il 3 settembre: una perdita di propellente a idrogeno liquido ha fatto fallire anche l’ultimo tentativo di decollo.
La perdita si è verificata in un’interfaccia che collega lo stadio centrale SLS con una linea di propellente proveniente dalla torre di lancio mobile del razzo. Il team di Artemis I ha sostituito due sigilli la scorsa settimana e ha concluso altri lavori di riparazione relativi al problema durante il fine settimana, hanno sottolineato i funzionari della NASA nell’ultimo aggiornamento.
L’Agenzia si sta ora preparando per un test di rifornimento di SLS, che pomperà propellente superfreddo per dimostrare che la perdita è stata effettivamente riparata. L’Agenzia aveva preso di mira il 17 settembre per quest’ultimo test, ma ora è stato rimandato a non prima del 21 settembre.
“Le date aggiornate rappresentano un’attenta considerazione di molteplici questioni logistiche, incluso il valore aggiuntivo di avere più tempo per prepararsi per il test di dimostrazione criogenico e, successivamente, più tempo per prepararsi per il lancio,” hanno spiegato i funzionari della NASA. “Le date consentono anche ai manager di garantire ai team un riposo sufficiente e di rifornire le scorte di propellenti criogenici“.
Lo stack Artemis 1 rimane al Pad 39B presso il Kennedy Space Center della NASA in Florida, ma potrebbe dovere tornare all’enorme Vehicle Assembly Building (VAB). La US Space Force, che sovrintende all’Eastern Range per i lanci di razzi, ha certificato il sistema di terminazione del volo (FTS) di Artemis I per soli 25 giorni, e il termine è già scaduto.
La NASA ha richiesto un’estensione per la certificazione dell’FTS, che è progettata per distruggere lo stack Artemis I in caso di deviazione dalla rotta durante il decollo. Se tale richiesta dovesse essere respinta, il veicolo dovrà essere trasportato dal Pad 39B al VAB, unico luogo dove possono svolgersi le prove necessarie per la ricertificazione. Inoltre, Artemis I potrebbe comunque dover tornare al VAB per le riparazioni, se i test non avranno esito positivo.
“La NASA sta continuando a rispettare il processo dell’Eastern Range per la revisione della richiesta dell’Agenzia di estendere l’attuale requisito di test per il sistema di terminazione del volo e sta fornendo ulteriori informazioni e dati secondo necessità,” ha spiegato la NASA. “In parallelo, l’Agenzia sta continuando i preparativi per il test di dimostrazione criogenica e le potenziali opportunità di lancio, se la richiesta dovesse essere approvata“.
La NASA ha già ricevuto una di queste estensioni FTS, da 20 giorni a 25 giorni.
Le due date di decollo in arrivo per Artemis I sono vicine a quella della missione con equipaggio Crew-5 di SpaceX, che dovrebbe essere lanciata verso la Stazione Spaziale Internazionale dal Pad 39A del KSC il 3 ottobre. “I team stanno lavorando all’imminente lancio dell’equipaggio commerciale in parallelo alla pianificazione di Artemis I, ed entrambi i programmi di lancio continueranno a essere valutati nelle prossime settimane,” hanno sottolineato i funzionari della NASA.