Morto l’astronomo Maarten Schmidt, scoprì il primo quasar

I suoi studi hanno ampliato le dimensioni dell'universo conosciuto, fornendo uno dei primi indizi della correttezza della teoria del Big Bang
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Mondo dell’astronomia in lutto per la scomparsa dell’astronomo Maarten Schmidt, il primo a scoprire un quasar. Nato il 28 dicembre 1929 a Groningen, nei Paesi Bassi, il professore emerito di astronomia al California Institute of Technology (Caltech) è morto sabato 17 settembre all’età di 92 anni, nella sua casa di Fresno, in California: lo riporta il New York Times.

Durante i suoi studi sulla velocità di rotazione della nostra galassia e sull’origine dello spostamento verso il rosso delle linee spettrali, Schmidt ha identificato per primo lo spettro di un quasar, riconoscendo che si trattava di galassie molto lontane e quindi molto brillanti.

La scoperta è stata annunciata pubblicamente nel 1963. Il quasar, un nucleo galattico attivo estremamente luminoso, è stato battezzato da Schmidt come “sorgente radio quasi-stellare”, dando origine al termine. Dall’osservazione del 1963, sono stati identificati migliaia di quasar.

Per la sua scoperta, Schmidt ha conquistato la copertina della rivista Time l’11 marzo 1966.

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