Mentre l’Ue è alle prese con una grave crisi energetica, esacerbata anche dagli effetti della guerra in Ucraina, manca una settimana alla COP27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022 che si terrà dal 6 al 18 novembre a Sharm El Sheikh, in Egitto. In questa situazione, abbiamo da una parte una crisi energetica già in atto, con i Paesi dell’Ue che devono cercare di sostituire le forniture di gas che non arrivano più dalla Russia, e dall’altra il tema dei cambiamenti climatici, che ha portato i Paesi a rinunciare sempre di più ai combustibili fossili in nome delle politiche “emissioni zero”, il che di fatto sta contribuendo ad inasprire la crisi energetica.
In questo contesto, le Nazioni Unite e l’Unione europea hanno unito le loro voci per invitare governi, aziende, istituzioni finanziarie e investitori a non arretrare sulla transizione verde e a dare invece fondo a tutto il potenziale del Next Generation Eu e dei PNRR.
“Gli orrori della guerra in Ucraina non dovrebbero far finire nel dimenticatoio l’azione per il clima”, ha avvertito il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. “Raddoppiare i combustibili fossili non è la risposta”, ha aggiunto, indicando nella spinta sulla transizione verde e le energie rinnovabili l’unica via “per la sicurezza energetica, prezzi stabili e un pianeta vivibile”. “La COP27 deve essere un punto di svolta”, ha detto.
Secondo il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, ritardare la transizione verde con soluzioni non sostenibili è un errore da evitare. Per l’Europa, con il Green Deal, la legge sul clima e il pacchetto ‘Fit for 55’, la realizzazione della transizione verde richiede fondi “aggiuntivi per oltre 500 miliardi di euro all’anno per i prossimi anni”, ha affermato Gentiloni, preannunciando anche nuove proposte Ue per rinforzare “la potenza di fuoco del RePowerEu” con risorse da destinare alla lotta al caro energia e di conseguenza alla transizione pulita.
Tutti investimenti “pubblici e privati” che, secondo il Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, hanno “un impatto positivo sull’economia a basse emissioni”.