Eni sta lavorando con Gazprom e l’Austria per ripristinare i flussi di gas naturale russo in Italia dopo che le forniture sono state interrotte sabato scorso, apparentemente per questioni relative alla regolamentazione e non per motivazioni geopolitiche.
“Spero che entro questa settimana si possa risolvere” il problema dei flussi di gas proveniente dalla Russia e bloccati in Austria e Germania, flussi che dovrebbero arrivare a Tarvisio: lo ha affermato l’ad di Eni, Claudio Descalzi, al termine della cerimonia degli Eni Award che si è svolta al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il problema, ha spiegato Descalzi, “è dovuto al fatto che si sarebbe dovuto dare una garanzia fisica in funzione del passaggio di questo gas al trasportatore che porta il gas dall’Austria all’Italia. Gazprom non ha pagato quindi diventa difficile pensare che una società che vuole pagare in rubli possa mettere delle garanzie in euro per un passaggio. Noi stiamo vedendo come sia possibile subentrare o al trasportatore o a Gazprom. Si parla di 20 milioni di garanzie su miliardi di euro che passano quindi adesso vediamo se riusciamo a subentrare e facciamo questo sforzo. E’ una cosa che si poteva evitare“. Il gas, ha sottolineato, “è già in Austria e Germania in questo momento e il gas non è nelle mani di Gazprom“.
“E’ una questione contrattuale tra Gazprom ed Eni che dovrebbe essere risolta nei prossimi due giorni“, ha affermato Carola Millgram, responsabile della regolamentazione del gas presso l’austriaca E-Control. Il problema riguarda il nuovo contratto che Gazprom deve ancora adottare, ha affermato l’autorità di regolamentazione del Paese.
Le controversie su clausole contrattuali e regolamenti hanno accompagnato il crollo dei legami economici tra la Russia e i Paesi occidentali, mentre prosegue la guerra in Ucraina.
Sabato, Gazprom ha spiegato che stava lavorando per risolvere il problema con i buyer italiani. Eni ha confermato il taglio e ha detto che si stava mettendo in contatto con il fornitore di gas russo. Il governo austriaco ha affermato che sta lavorando sulla questione a livello tecnico.
L’Italia una volta faceva affidamento sulla Russia per circa il 40% delle sue importazioni di gas, ma ha tagliato in modo aggressivo tale dipendenza dall’invasione di febbraio. Il nostro Paese ha ora sufficienti forniture alternative di gas dal Nord Africa per compensare eventuali carenze quest’inverno, se la Russia dovesse interrompere le forniture, hanno dichiarato a Bloomberg persone che hanno familiarità con la questione. Il gas russo rappresentava circa il 10% delle importazioni italiane prima dello stop.
Il taglio del gas italiano arriva pochi giorni dopo che esplosioni subacquee hanno paralizzato i principali gasdotti Nord Stream che collegano la Russia con l’Europa.