L’Alto Adige ha una superficie di 740.000 ettari, di cui circa 350.000 sono occupati da boschi. Dopo la devastazione provocata dalla tempesta Vaia nel 2018, ora questi boschi affrontano un’altra grande emergenza: una massiccia infestazione da bostrico.
Il fenomeno da anni coinvolge l’Europa centrale ma ora sta investendo anche l’Alto Adige. Le foreste sono infestate dai coleotteri della corteccia e il problema persisterà anche nei prossimi anni. “Attualmente sono stati colpiti circa 5.000 ettari: l’Eurac fornisce immagini satellitari che il personale del Dipartimento forestale utilizza come base per i calcoli”, ha dichiarato Günther Unterthiner, direttore del Dipartimento foreste della Provincia.
“I coleotteri della corteccia attaccano soprattutto gli abeti rossi, spesso già indeboliti”, ha spiegato il direttore di Dipartimento. “Il bostrico si nutre degli assimilati della fotosintesi e la sua presenza interrompe il flusso di questi assimilati verso le radici e successivamente verso la chioma, portando alla graduale morte dell’arbusto”, ha spiegato Unterthiner.
A seguito della tempesta Vaia e ad eventi di maltempo e neve registrati negli ultimi due anni, i boschi sono diventati un habitat ideale per il bostrico. Di questo passo, la proliferazione di questo insetto può aumentare fino a dieci volte. Solamente nella stagione in corso, in alcune aree sono state colpite già tre generazioni di alberi.
Gli sforzi messi in campo contro il bostrico
“Abbiamo cercato di rimuovere tutto il legno danneggiato dalle foreste, ma non ci siamo riusciti, visto che la quantità era eccessiva”, ha dichiarato Peter Prader, rappresentante delle circa 100 segherie dell’Alto Adige. Prader ha evidenziato lo sforzo profuso per contrastare il coleottero da corteccia e i danni recati al legname, che per l’intera categoria rappresenta una grave perdita a livello economico.
Le autorità forestali e i proprietari di boschi stanno portando avanti un percorso comune, favorito anche dai contributi che vengono erogati dalla Provincia. “Dopo la tempesta Vaia, abbiamo inizialmente erogato 21,4 milioni di euro ai proprietari forestali, accogliendo complessivamente 2.629 domande di contributo, mentre altri 10 milioni sono stati stanziati ed erogati per il legname danneggiato“, ha sottolineato l’assessore provinciale alle foreste Arnold Schuler. “Recentemente la Giunta ha approvato un’integrazione alle linee guida adottate a febbraio per la concessione di contributi per misure di contrasto ai parassiti e le malattie delle piante forestali”, ha proseguito l’assessore.
Nonostante gli sforzi messi in campo, il fenomeno della presenza di coleotteri che infesta la popolazione boschiva può essere limitato, ma secondo gli esperti quello del bostrico è un fenomeno che non può essere completamente eliminato. “Gli insetti possono entrare in diapausa spegnendo il loro metabolismo e vivendo sottoterra per periodi più lunghi, anche per anni interi. In questo modo garantiscono la continuità della loro specie”, spiega Unterthiner.
In altri Paesi è consentito l’uso di prodotti per il trattamento delle piante in foresta, ma tale procedura non è autorizzata in Italia. “Dobbiamo essere consapevoli che l’infestazione da bostrico non è un problema della silvicoltura o solamente dei proprietari di boschi, ma riguarda l’intera popolazione“, afferma Schuler. “La foresta ha funzioni protettive perché, ad esempio, garantisce la sicurezza sui pendii, in modo tale che strade, edifici e altre infrastrutture vengano protetti dai rischi naturali”, spiega l’assessore provinciale.