La Turchia vuole stringere una collaborazione con l’Arabia Saudita per diventare un importante centro energetico per l’Europa. E’ quanto dichiarato dal ministro delle Finanze turco, Nureddin Nebati, in un’intervista al quotidiano saudita “Arab News“. “La Turchia dalla sua posizione geografica è un corridoio energetico da Russia, Iran e Arabia Saudita. In questo modo il gas naturale o il petrolio sarà spedito in modo più sicuro e ad un prezzo inferiore”, ha spiegato al ministro, secondo il quale il raggiungimento di pace e stabilità nella regione “potrà ridurre i costi energetici“. “Quella pace porterà prezzi del gas e dell’Energia ad essere più convenienti e consentirà ad Ankara e Riad di guardare avanti”, ha aggiunto. “L’Europa dipende dal gas russo ed è per questo che devono essere compiuti alcuni passi e costruite altre strutture“, ha affermato Nebati.
Lo scorso 28 ottobre, secondo quanto riferito da una nota diramata dalla presidenza turca, il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva espresso la speranza che Ankara potesse distribuire il gas naturale proveniente dalla Russia all’Europa tramite il gasdotto TurkStream. Il 12 ottobre il presidente russo Vladimir Putin aveva affermato che Mosca potrebbe reindirizzare il transito del gas dai gasdotti Nord Stream, danneggiati da un’esplosione classificata dalla Russia come atto di terrorismo, verso la Turchia.
Il giorno successivo, Putin aveva discusso l’idea con il presidente turco durante il loro incontro faccia a faccia ad Astana, a margine della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia (Cica). Il 14 ottobre, Erdogan aveva poi affermato che i due leader hanno incaricato le istituzioni competenti dei due Paesi di iniziare rapidamente a lavorare sull’idea di creare uno snodo in Turchia per le forniture di gas all’Europa.