L’eruzione dell’Etna del 1923 in un film muto: le spettacolari immagini de “La Montagne Infidèle” | VIDEO

Ritrovato e restaurato "La Montagne Infidèle", il documentario del regista Jean Epstein che racconta l'eruzione dell'Etna del 1923
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L’eruzione dell’Etna del 1923 documentata in un film muto. Si riteneva che il documentario “La Montagne Infidèle“, del regista francese degli anni ’20 Jean Epstein, fosse andato perduto. Invece, la Filmoteca de Catalunya ha ritrovato e restaurato il lavoro di Epstein che mostra la furia della lava devastare la zona circostante. 

“La Montagne Infidèle” è stato presentato ieri sera, lunedì 3 ottobre, in anteprima a Pordenone durante la quarantunesima edizione de “Le Giornate del Cinema Muto”, festival diretto da Jay Weissberg dall’1 all’8 ottobre. 

L’eruzione 

La notte del 16 giugno 1923, l’Etna iniziò ad eruttare sul versante nord. In quell’evento, si aprirono diversi crateri e i danni furono considerevoli. L’eruzione durò circa un mese: distrusse l’abitato di Catena e interruppe la linea ferroviaria e le comunicazioni stradali. Terminò il 18 luglio. 

Il documentario 

A quattro giorni dall’inizio dell’eruzione, il Pathé-Consortium-Cinéma inviò in Sicilia Jean Epstein e gli operatori Paul Guichard e Léon Donnot. I tre arrivarono sull’isola il 24 giugno e ottennero dalla Prefettura di Catania il permesso di salire sul vulcano. Secondo il resoconto di Ciné-Miroir, Epstein, Guichard e Donnot girarono a Linguaglossa e sul vicino Monte Rosso, ma anche a pochi metri dal cratere in attività e nella regione di Siracusa, fermandosi anche a Taormina, Catania e Messina. 

Alle immagini iniziali che mostrano la bellezza del paesaggio siciliano, si sostituiscono subito quelle che mostrano la distruzione causata dalla lava. Nel documentario, si vedono anche delle guardie fasciste (il regime era appena salito al potere), affacciate a un balcone. Le immagini mostrano anche case sepolte dalla lava vicino alla cittadina di Linguaglossa. Spettacolari le riprese sul vulcano stesso. Si vede da vicino un fiume di lava largo 150 metri, secondo quanto riportano le didascalie. 

“La Montagne Infidèle” fu proiettato per la stampa il 22 agosto 1923 e a ottobre di quell’anno sarebbe uscito all’interno di un programma Pathé distribuito internazionalmente. Il materiale ritrovato è una copia di distribuzione con alcuni danni causati dall’usura ma senza degrado fotochimico. Coincide con il metraggio e le didascalie delle copie originali e non presenta lacune evidenti. 

In fondo all’articolo, un estratto del documentario, che ha una durata totale di 25 minuti. 

Le impressioni di Epstein sull’eruzione 

Epstein dedicò al film un saggio nel suo libro di scritti sul cinema, fornendo le impressioni che aveva suscito in lui l’eruzione del vulcano. 

Davanti a noi, l’Etna: grande attore che esplode con il suo spettacolo due o tre volte ogni secolo, e io venivo a cinematografare la sua fantasia tragica. Tutto un versante della montagna era una festa di fuoco. L’incendio si comunicava alla parte arrossata del cielo. A venti chilometri di distanza, il rumore arrivava a tratti come da un trionfo lontano, da migliaia di applausi, da un’immensa ovazione […] Un tremore secco improvvisamente scosse il suolo dove noi posavamo i piedi: l’Etna telegrafava le scosse estreme del suo disastro. Le strade ai piedi dell’Etna erano state sbarrate per precauzione. Ad ogni scorcio c’erano camice nere che ci chiedevano il permesso di circolazione […] A Linguaglossa, i mulattieri ci attendevano davanti al fronte di lava, nera, e crepata di porpora come un bel tappeto. Il muro di brace avanzava a crolli successivi. Sotto la sua spinta, le case, mal protette da immagini sacre, esplodevano con un rumore di noci schiacciate. I grandi alberi toccati ai piedi si infiammavano di colpo, dalle radici alla cima, e bruciavano come tante torce, crepitando. Spuntava il giorno. I muli inquieti, narici dilatate, piegavano le orecchie. Gli uomini, impotenti, gironzolavano…”, scriveva Epstein. 

L’eruzione dell’Etna del 1923 in un film muto | VIDEO

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