Qualche giorno fa, si è svolta l’operazione Thunder, un’esercitazione nucleare voluta da Vladimir Putin, che simulava un intenso attacco nucleare da parte della Russia come rappresaglia per un attacco dell’Occidente. Durante l’operazione, sono stati lanciati dei missili balistici Yars e uno intercontinentale Sineva da un sottomarino nel Mare di Barents.
Dell’operazione, ha parlato in un intervento alla tv di Stato russa il colonnello Igor Korotchenko, redattore capo della rivista russa National Defense. “I test stavano praticando un massiccio attacco missilistico nucleare in risposta a un primo attacco nucleare contro la Russia. Chi potrebbe lanciare un primo attacco nucleare sulla Russia? Gli Stati Uniti e il Regno Unito. Non so se Macron si unirebbe a questa avventura e se sia stato preso in considerazione in questo scenario. È molto importante che abbiamo mostrato chi sono i nostri principali nemici e cosa li attende. Non c’è nessun compromesso. Il segnale è stato inviato [agli USA e al Regno Unito]”, ha detto Korotchenko, secondo quanto riportato dal britannico “The Sun”.
Incalzato dalla conduttrice (“quindi ci siamo addestrati a distruggere Gran Bretagna e Stati Uniti?”), Korotchenko ha risposto: “assolutamente giusto e… tutto è avvenuto, sottolineo, dopo un primo attacco contro di noi. Questo (dovrebbe renderli) seri e schiarire le loro menti. Ripeto, questo non è un ricatto nucleare, no, è quello che faremmo davvero se venissimo colpiti”.
Il Cremlino ha affermato che tutti i compiti previsti per l’esercitazione sono stati realizzati e che tutti i missili lanciati hanno raggiunto i loro obiettivi designati. Putin ha osservato a distanza l’esercitazione annuale.