Le Galápagos resistono ai cambiamenti climatici, si stanno raffreddando

Le acque al largo della costa occidentale delle Galápagos si sono raffreddate di 0,5°C dall'inizio degli anni '90
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Mentre la maggior parte degli oceani del mondo si sta riscaldando a causa del cambiamento climatico, un nuovo studio della University of Colorado Boulder ha rilevato che le acque intorno alle isole Galápagos rimangono fredde e lo diventano sempre di più.

Pubblicato su PLOS Climate, lo studio mostra che non solo una fredda corrente oceanica equatoriale verso Est fornisce alle Isole Galápagos un cuscinetto contro l’Oceano Pacifico in riscaldamento, ma anche che questa corrente si è rafforzata per decenni. In effetti, le acque al largo della costa occidentale delle Galápagos si sono raffreddate di 0,5°C dall’inizio degli anni ’90.

C’è un tiro alla fune tra il nostro effetto serra che causa il riscaldamento dall’alto e la fredda corrente oceanica. In questo momento, la corrente oceanica sta vincendo: non si tratta solo di stare al fresco, ma di diventare più freddo anno dopo anno,” afferma Kris Karnauskas, autore principale dello studio, professore associato presso il Dipartimento di scienze atmosferiche e oceaniche e membro del CIRES (Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences).

Questo fenomeno è motivo di cauto ottimismo per la seconda riserva marina più grande del mondo e per un ecosistema insulare ricco di biodiversità che ospita numerose specie in via di estinzione, designato come patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Una posizione significativa

L’arcipelago delle Galápagos può sembrare insignificante dallo Spazio, così come molti minuscoli punti nell’Oceano Pacifico orientale. E’ la loro posizione, esattamente all’equatore, che li rende piuttosto significativi.

Poiché la Terra ruota su un asse, anche questa sottocorrente equatoriale nell’Oceano Pacifico è ferma all’equatore, bloccata dalla forza di rotazione del pianeta. Questa corrente sotto la superficie dell’oceano si dirige rapidamente da Ovest a Est, la sua acqua fredda è ricca di sostanze nutritive. Quando raggiunge le Isole Galápagos, parte di quest’acqua viene spinta in superficie e la reazione chimica della fotosintesi provoca “un’esplosione” di cibo per tutti i tipi di creature.

Quindi, mentre le isole si trovano ai tropici, questa fredda corrente oceanica che si scontra con loro crea un ambiente più fresco e stabile per le barriere coralline, così come per gli animali marini e gli uccelli che normalmente vivono molto più vicino ai poli.

Una corrente fredda

Il nuovo studio mostra non solo l’esistenza della corrente fredda, ma anche che si sta rafforzando. “Ci sono prove evidenti che mostrano fino al 1982 che questa corrente si è rafforzata e l’acqua fredda sulle coste occidentali delle isole si è raffreddata,” precisa Karnauskas.

Perché questa fredda corrente oceanica sta diventando più forte?

La corrente, che parte vicino all’Australia, è già tra le più forti al mondo. Utilizzando un modello oceanico ad alta risoluzione sviluppato di recente, Karnauskas ha concluso che il suo continuo raffreddamento è il risultato dei cambiamenti nei venti attraverso l’equatore.

Sebbene questa accelerazione della corrente equatoriale sia coerente con le simulazioni modellistiche del futuro cambiamento climatico, secondo Karnauskas non è ancora chiaro se questa tendenza possa essere direttamente attribuita al cambiamento climatico causato dall’uomo o se sia il risultato di cicli naturali.

Le isole Galápagos sono al sicuro per sempre? Non proprio, secondo Karnauskas. El Niño (la fase calda di un andamento climatico ricorrente nel Pacifico tropicale) rappresenta una minaccia temporanea, interrompendo la corrente fredda ogni due anni. Mentre però El Niño si verifica indipendentemente dalla corrente fredda, offre un indizio su cosa potrebbe accadere senza di essa.

La preoccupazione è che se in futuro ci saranno cambiamenti in questa corrente, potrebbe essere davvero devastante per l’ecosistema,” spiega Karnauskas. Inoltre, se gli oceani continueranno a riscaldarsi, prosegue lo studioso, questo rifugio sicuro dal cambiamento climatico potrebbe non rimanere tale. “Quello che i dati mostrano in modo molto chiaro è che finora è resistito,” conclude Karnauskas. “Non implica che durerà per sempre“.

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