“Io non avrei problema alcuno su una commissione, se l’obiettivo è quello di verificare la gestione dell’intero sistema sanitario, centrale e periferico, con criteri scientificamente e tecnicamente solidamente obiettivi. Errori gravi non ne sono stati commessi“. Così all’Adnkronos Salute Agostino Miozzo, già coordinatore del primo Comitato tecnico scientifico (Cts) sull’emergenza coronavirus.
Miozzo ha fatto dunque parte del team di esperti che ha accompagnato il Governo Conte nella prima parte della gestione della pandemia di Covid-19. La sua opinione è arrivata dopo le parole della premier Giorgia Meloni che oggi nel suo discorso alla Camera ha sottolineato: “Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la crisi pandemica. Lo si deve a chi ha perso la vita mentre altri facevano affari milionari sulle mascherine“.
“Il sistema sanitario – evidenzia Miozzo – si è trovato ad affrontare una crisi in perfetta solitudine, governando con le strutture, le risorse umane e materiali esistenti. Per la prima volta abbiamo imposto soluzioni, quali il lockdown, mai sperimentate prima nella storia sanitaria del pianeta. Il sistema sanitario nazionale con le sue articolazioni e responsabilità regionali non ha facilitato la gestione centrale dell’emergenza“.
“La pandemia di Covid-19 ha rappresentato una situazione di crisi assolutamente unica – sottolinea ancora Miozzo – che ha messo in ginocchio i sistemi sanitari del pianeta intero. Qualcuno era più attrezzato e altri meno, e probabilmente il nostro sistema sanitario non era tra i meglio organizzati per tante ragioni, non ultima la distrazione dei tanti governi che negli anni hanno considerato la sanità un settore non prioritario della vita del Paese. Errori ne sono stati fatti, era inevitabile; bisogna però distinguere gli errori connessi nella gestione di un nemico sconosciuto come il coronavirus con il malaffare. Ripeto, è necessario distinguere tra tutto ciò che è stato fatto in buona fede tecnica e scientifica dal resto. Se qualcuno ha truffato nel corso della gestione della crisi, quando sono girate cifre enormi in una gestione emergenziale che per sue caratteristiche vede scarsi meccanismi di controllo, deve pagare senza sconti di pena“.