“La differenza tra Milano e Belfast era che gli altri non sapevano: in Irlanda si sapeva che c’era la guerra civile. A Milano lo sapevano mille di destra e 20.000 di sinistra, ma gli altri 950mila milanesi o non lo sapevano o facevano finta di non saperlo”. E’ quanto dichiarato dal neo eletto presidente del Senato, Ignazio La Russa. I fatti risalgono agli anni ’70 e agli scontri tra destra e sinistra, soprattutto negli ambienti giovanili. Il racconto risale ad un anno fa, ospite de La Confessione di Peter Gomez.
E La Russa è un dei sopravvissuti di quel periodo. Sopravvissuto grazie ad un terremoto. “Sotto casa mia mio fratello si accorse che avevano preparato un agguato del tutto simile a quello che costò la vita a Sergio Ramelli. Solo che mio fratello lo capì verso le 19. Mi venne ad avvisare e ci riunimmo a casa di Giorgio Mugiani, esponente del mondo giovanile anche se era molto più grande di noi e decidemmo: c’era chi voleva chiamare la polizia e chi riteneva che fosse l’occasione giusta per dare una lezione a quelle cinque macchine che erano piazzate attorno a casa mia. Scegliemmo, grazie a due ragazze che andarono a controllare il tutto, la più lontana e prevalse la tesi dei più estremisti, ossia che saremmo andati lì a bastonare questi di questa macchina. Eravamo un po’ indecisi, per la verità. Mentre la tesi prevaleva, arriva il terremoto, incredibile ma vero. E quelli se ne sono andati“, ha concluso Ignazio La Russa.